I funerali al Duomo per il super tifoso e fondatore del Club biancorosso. La squadra con i dirigenti, tanti tifosi di ieri e di oggi per l’ultimo saluto al factotum dello sport cittadino
TERAMO : Un lungo applauso, tante sciarpe biancorosse, una bandiera del Teramo calcio 1913 sul feretro e la nutrita delegazione della squadra presente per salutarlo, con il presidente Di Antonio, il capitano Pepe, Ferraioli, il tecnico Pomante, il direttore generale Paoloni, il direttore sportivo D’Ercole, il team manager Speranza,. La salma di Benedetto Presante ha percorso l’ultimo tratto del suo passaggio in centro storico tra l’abbraccio simbolico dei suo concittadini e sportivi in una affollato funerale celebrato da don Adamo Varanesi nella Cattedrale cittadina.
Il sindaco Gianguido D’Alberto, xx dirigenti, tanti ex giocatori della squadra teramane, dirigenti di altre società, ma tantissimi tifosi della vecchia guardia, molti suoi coetanei e anche tanti giovani delle nuove generazioni, non hanno voluto far mancare l’ultimo saluto ai famigliari, alle figlie Simonetta e Gabriella e al figlio Gianni, i fratelli e i nipoti. Tutti, in silenzio, sul sagrato del Duomo, hanno ascoltato le parole di commiato di Giuseppe Bracalenti, il presidente del Club Biancorosso, quel Club che luì contribuì a fondare nel lontano 1971 e di cui resterà un simbolo immortale.
E’ stato un addio degno di chi, nella città che gli ha tributato gli onori, ha ricambiato negli anni l’amore e la passione per i colori biancorossi, espressi in tutte le forme accanto alle squadre sportive delle diverse discipline, anche se un legame particolare lo aveva, da sempre, con la squadra di calcio. il ‘suo’ Diavolo, al quale ha dedicato gran parte della sua vita tra trasferte, partirte, riunioni organizzative, cene e tante feste, ma anche tante delusioni dalle quali lui dava sempre la psinta per rialzarsi e ripartire. perchè la squadra per lui era una fede, mai messa in discussione. Se n’è andato contento di aver visto la squadra vincere un campionato di Promozione ed essere saldamente in testa alla classifica dell’Eccellenza e proiettata verso la Serie D, all’indomani di un derby dove era stato presente, ancora una volta. Guarderà i suoi biancorossi da lassù, magari sventolando quel vessillo che gli amici hanno voluto affidargli per una… benedizione particolare verso future fortune sportive.