I tecnici dell’Arta e quelli del Comune al lavoro per le analisi propedeutiche alla rimozione dell’ecomostro di Carapollo in disuso dal 1981. In corso la progettazione del nuovo impianto da 28 milioni
TERAMO – E’ ufficialmente partita questa mattina, a Carapollo, la realizzazione del biodigestore da 28 milioni della Teramo Ambiente. I tecnici dell’Arta hanno infatti effettuato i campionamenti del terreno su cui sorge il grande detrattore ambientale inattivo dl 1981, quell’inceneritore che dopo aver costituto, a quei tempi, la novità nelle tecniche di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, darà spazio al nuovo tecnologico impianto.
I tecnici Arta assieme a quelli di una ditta specializzata incaricata dal Comune, sotto la supervisione del personale TeAm e dell’assessore con delega al biodigestore, Graziano Ciapanna, hanno effettuato i prelievi attraverso 8 carotaggi. “L’analisi del sottosuolo – ha detto l’assessore Ciapanna – ci servirà per organizzare il piano di demolizione e di smaltimento dell’inceneritore, per liberare l’area dove dovremo costruire il biodigestore. I risultati delle analisi saranno disponibili entro una ventina di giorni e daranno modo al nostro geologo e all’ingegnere ambientale di predisporre il piano di smaltimento. Credo verosimile la possibilità, entro due mesi, di avviare la demolizione dell’inceneritore – ha concluso Cipanna -“.
Al posto dell’ecomostro’ di Carapollo sorgerà il nuovo impianto di valorizzazione dei rifiuti organici, la cui progettazione, dell’importo di 700mila euro, è stata affidata la scorsa settimana al raggruppamento di ingegneria romano ed è in corso. I progettisti hanno due mesi di tempo per rimettere l’elaborato esecutivo.