L’incidente attorno alle 14:30 sul rettilineo della statale 80: non c’è traccia di frenata e la Panda ha invaso la corsia opposta. La testimonianza dell’altro conducente, un danese
BELLANTE – Potrebbe esserci un malore alla base del tragico incidente di oggi, attorno alle 14:30, in contrada Selva Piana, sul rettilineo della statale 80 che già in tante altre occasioni ha visto rendere tributi di vite: questa è una delle prime ipotesi per spiegare la morte di Luca Di Domenico, idraulico di 44 anni di Ripattoni di Bellante, che era alla guida di una Fiat Panda finita contromano, sulla corsia opposta a quella che percorreva lui, che viaggiava in direzione Teramo.
Sulla sua strada, quasi mentre stava per finire sul guard rail opposto, ha trovato un furgone della compagnia di noleggio Avis, con targa straniera, condotta da un cittadino danese: scontro inevitabile, frontale. Per l’uomo non c’è stato nulla da fare, perchè è morto sul colpo: in terra non c’è alcuna traccia di frenata e questo fa presupporre che il 44enne abbia perso il controllo dell’utilitaria per cause di forza maggiore. Ad avvalorare questa possibilità c’è la testimonianza del danese che dice di averlo visto chiaramente prima poggiare la testa sul volante e poi adagiarsi sul sedile passeggero.
Dunque l’uomo potrebbe essere morto non per l’incidente. E’ quanto cercheranno di chiarire i carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Alba Adriatica e della stazione di Bellante, intervenuti sul luogo dell’incidente assieme ai vigili del fuoco e ai personale del 118., ma soprattutto l’autopsia disposta dal pm di turno, Stefano Giovagnoni.
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