Schianto di Bellante, l’autopsia conferma: l’idraulico è morto per un attacco cardiaco

L’esame necroscopico eseguito oggi ha rilevato la rottura dell’aorta: la Panda senza controllo si è poi schiantata contro il furgone. Camera ardente da stasera a Santa Maria in Herulis a Ripattoni, funerali domattina

BELLANTE – Quello che si era ipotizzato in un primo momento è stato confermato dall’esame autoptico: Luca Di Domenico, l’idraulico di 44 anni morto sabato pomeriggio nella sua auto finita contro un furgone lungo la statale 80 tra Selva Piana e Bellante, è deceduto per un attacco cardiaco e non per le conseguenze dello schianto.

L’esame medico legale eseguito dall’anatomo-patologo Gina Quaglione ha evidenziato una rottura dell’aorta e dunque un colpo cardiaco fatale, quasi all’istante, per il giovane uomo di Ripattoni di Bellante. Ecco spiegato da un lato quanto visto e riferito dal conducente del furgone e, dall’altro, la dinamica anomala dell’incidente. Il danese di 52 anni alla guida dell’altro mezzo incidentato, infatti, aveva notato che il 44enne si era prima accasciato sul volante e poi si era piegato sul sedile passeggero, come fosse svenuto o, come confermato dall’esame necroscopico, fulminato dal massivo attacco cardiaco. La Fiat Panda che Luca Di Domenico guidava, aveva invaso completamente la corsia opposta, finendo in direzione del guard-rail si sinistra, come fosse senza guida: a terra non c’erano nemmeno le tracce di frenata.

Il magistrato che ha aperto un fascicolo sull’incidente, il pm Stefano Giovagnoni, ha restituito la salma ai genitori Silvana e Arnaldo. La salma resterà nella camera ardente allestita da questa sera alle 19:30 (prima sarà in obitorio a Teramo) nel Santuario di Santa Maria in Herulis a Ripattoni, dove domani, mercoledì 6 marzo, alle 10:30, saranno celebrati i funerali.

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