I famigliari del 20enne in cella sostengono che non si è trattato di un suicidio. Il deputato di Azione presenterà un esposto alla procura sulle condizioni detentive e quelle precarie del personale di custodia
TERAMO – Si terrà domani, all’ospedale di Teramo, l’esame autoptico sulla salma di Patrick Guarnieri, il detenuto 20enne impiccatosi alle inferriate della finestrella del bagno annesso alla sua cella di detenzione nel carcere di Castrogno a Teramo. Il magistrato ha affidato l’autopsia al medico legale Giuseppe Sciarra.
Sul tragico evento, il terzo in un anno e il secondo in appena un mese e mezzo nello stesso penitenziario, è fortissima la polemica, esplosa non solo sui social ma anche attraverso le parole di denuncia dei parenti del giovane giuliese di etnia rom, che risulta inabile per alcune patologie, la cui madre – alla quale era legatissimo – è rinchiusa nello stesso carcere (e si trova attualmente ricoverata al settimo piano dell’ospedale teramano dopo aver accusato un malore alla notizia della morte del figlio). La parentela del giovane deceduto sostiene che il decesso di Patrick sia da correlare a un pestaggio ricevuto in carcere al suo arrivo e che nella notte in cui è morto, altri detenuti avrebbero riferito di averlo sentito urlare. Così come c’è anche chi asserisce che una registrazione proverebbe il riferimento al pestaggio. Sono tutti dettagli non confermati che passeranno al vaglio della magistratura e che solo l’autopsia potrà smentire o confermare.
Sul fronte politico, il suicidio di Castrogno ha acceso i toni della polemica. Questa mattina l’onorevole teramano di Azione, Giulio Cesare Sottanelli, ha effettuato una visita ispettiva a Castrogno e poi ha incontrato i giornalisti, annunciando un esposto alla Procura contro il Dap, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, per le condizioni in cui lavora il personale di custodia, riscontrate all’interno “Sono scioccato, rispetto all’ultima interrogazione presentata al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, la situazione è addirittura peggiorata – ha detto Sottanelli -. Parto dai numeri: ci sono 370 detenuti, 120 in più rispetto alla capienza massima e solamente 150 dipendenti in servizio su un numero previsto di 217. Provvederò a segnalare tutto all’autorità competente per valutare eventuali responsabilità per questa situazione che, nonostante le tante segnalazioni, ancora è in essere”.
“Voglio per prima cosa ringraziare per il lavoro che ogni giorno svolgono i dipendenti di questa struttura – prosegue Sottanelli – che continuano a svolgere con professionalità e dovere il proprio lavoro, nonostante la mancanza di personale che, in questi anni, produce un monte ore di straordinario di oltre 60.000 ore ogni anno e oltre 18.000 giorni di ferie arretrate”.
“La situazione dei detenuti, vittime di un sovraffollamento selvaggio, è assolutamente inumana e non degna di un Paese civile. Ho visto mamme allattare bambini all’interno delle celle e bambini muovere lì dentro i primi passi e tutto ciò è assolutamente da condannare. Inspiegabile soprattutto quando, all’interno della struttura, si può osservare un settore, realizzato intorno al 2015, completamente chiuso al cui interno sarebbero disponibili zone già pronte e arredate per permettere un corretto rapporto genitoriale”.
“Il mio impegno sarà quello di segnalare questa situazione agli organi competenti – conclude Sottanelli – e, da un punto di vista politico, interrogare nuovamente il Ministro Nordio a cui chiederò l’invio di ispettori. Il Ministro dovrà rispondere delle grave mancanze di controllo che, al contrario di quanto affermato nelle sue risposte ai miei precedenti atti, questo Governo sta dimostrando nei confronti di questo istituto penitenziario e, leggendo i dati nazionali, di tutti gli istituti nazionali”.