L’assessore della Lega non rieletto ringrazia i 5.611 teramani che lo hanno votato e dà l’arrivederci: lo vedremo candidato a sindaco di Campli?
TERAMO – “Ho voluto attendere la proclamazione ufficiale degli eletti e la comunicazione dei risultati convalidati, per poter dire grazie a ciascuna delle 5.611 persone, che il 10 marzo hanno scritto il mio nome sulla scheda elettorale, invitandomi così a continuare nel lavoro“. Saluta così il suo elettorato Pietro Quaresimale, fino a ieri assessore regionale al Lavoro nella giunta del primo Marsilio.
Nonostante il buon risultato, la punta di diamante della Lega in provincia di Teramo non è riuscito a centrare l’elezione bis, nonostante cinque anni di ottimo governo della cosa pubblica nel suo settore, concretizzato tra le tante iniziative amministrative, in particolare, con l’approvazione di un imponente e sostanzioso piano sociale. l’urna è stata dunque inclemente con lui, che però non lascerà la politica attiva per tornare a dedicarsi a tempo pieno della professione di avvocato. Non è escluso infatti che si possa rivederlo di nuovo in pista a breve, nel prossimo mese di giugno, per una candidatura a sindaco di Campli, ruolo che ha ricoperto già in passato.
“Quelli appena vissuti – dice Quaresimale -, sono stati per me anni di grande importanza, sia dal punto di vista politico, sia da quello personale, sia sopratutto da quello umano. Anni indimenticabili. Anche per questo, voglio dire grazie alle tante persone con cui ho avuto il piacere di condividere questi 5 anni di grande lavoro a servizio degli abruzzesi. Certo, mi dispiacerà in questa legislatura non sedere sui banchi del Consiglio regionale, ma questo non significa che non continuerò, con tutti gli strumenti, ad impegnarmi per il bene del territorio e della regione che amo”.
“Ci tengo – conclude Quaresimale – ad augurare a tutti i consiglieri, al Presidente e alla futura giunta regionale di essere sempre all’altezza dei cittadini che hanno l’onore di rappresentare, su ogni tavolo e in ogni circostanza. Viva l’Abruzzo!“.