Teramo e la fisica mondiale piangono Giuseppe Fidecaro

Teramano d’adozione, figlio del Rettore del Convitto e liceale che faceva lezione ai compagni al Delfico, è stato assieme alla moglie Maria un ‘nome’ al Cern di Ginevra e nell’astrofisica. E’ mancato a 96 anni

TERAMO – La comunità scientifica internazionale e simbolicamente, nel suo piccolo, anche quella teramana, si è stretta in un abbraccio riconoscente, oggi, in concomitanza con i funerali, alla Missione Cattolica italiana di Ginevra, in Svizzera, di Giuseppe Fidecaro, fisico sperimentale del CERN, scomparso all’età di 96 anni. A Teramo infatti, Giuseppe Fidecaro ha trascorso gli anni della gioventù, seguendo il padre che fu Rettore del Convitto nazionale Delfico di piazza Dante (il fratello Armando Fidecaro restò a Teramo e mise su famiglia).

Uno studente prodigio, che già in età scolare dimostrava di essere predestinato a una carriera di scoperte e studi di rilievo nel campo dell’astrofisica: convittore al Delfico e poi liceale al Classico, ‘Pippo’ (così veniva soprannominato) addirittura si sostituiva al professore di matematica e fisica quando era assente e faceva lezione ai compagni.

Appena laureato, nel 1947, Fidecaro entrò subito a far parte della comunità scientifica internazionale, protagonista degli esperimenti più importanti nella ricerca sullo scattering dei mesoni e dei raggi cosmici, ma anche nel famoso laboratorio della testa grigia sul Cervino, dove conobbe un’altra ricercatrice famosa, che poi divenne sua moglie, Maria Cervasi. Appena sposati, nel 1954, entramb i si spostarono all’università di Liverpool per continuare i loro studi sul decadimento di particelle instabili con diverse tecniche sperimentali.

Inseparabili nei laboratori come nella vita di coppia, Maria e Giuseppe Fidecaro entrarono entrambi al Cern nel 1956. Fidecaro divenne il ‘ricercatore’ del sincrociclotrone e fondò un gruppo e preparò attrezzature per esperimenti che, nel 1958, permisero con successo la ricerca dei pioni che decadevano in un elettrone e un neutrino, un processo che contribuì a sostenere l’esistenza dell’interazione universale di Fermi. Nel 1975 Giuseppe fu nominato co-presidente del comitato scientifico congiunto istituito nell’ambito di un accordo di collaborazione tra il CERN e l’ex Unione Sovietica sull’uso dell’energia atomica, responsabilità che mantenne fino al 1986. Gli fu inoltre affidato il compito di coordinare la cooperazione con l’energia atomica. Istituto congiunto per la ricerca nucleare a Dubna, prima di ritirarsi nel 1991 ma continuando a frequentare il Cern come membro onorario del personale fino al 2020. Maria Fidecaro è morta nel settembre 2023.

Maria e Giuseppe Fidecaro in una foto degli scorsi anni al Cern di Ginevra

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