Dalla deposizione delle rose sulle tombe degli eroi della Resistenza, al corteo in centro storico, alla mostra dedicata a Pompili a Miano
TERAMO – “Da anni assistiamo al tentativo da un lato di infamare e svilire la lotta partigiana del passato, dall’altro di silenziare o criminalizzare ogni forma di resistenza nel presente. Oggi il dibattito pubblico è giunto ad un livello tale per cui se dichiararsi antifascisti è considerato divisivo, praticare l’antifascismo addirittura un reato. Risulta evidente, oggi più che mai, che tenere viva la lotta partigiana per un mondo di liberi ed eguali, senza sfruttati e senza sfruttatori, è un dovere dal quale non possiamo esimerci e il 25 Aprile, anniversario della Liberazione, assume un valore tutt’altro che simbolico“.
La Festa di Liberazione vista da un’altra angolazione, quella delle forze che si rifanno alla Casa del Popolo a Teramo, che ancora una volta, oggi, 25 aprile, hanno organizzato la loro celebrazione, con una serie di “iniziative costruite dal basso“. A partire dal cimitero di Cartecchio, dove stamattina sono state deposte delle rose rosse sulle tombe degli eroi della Resistenza teramana; a seguire con il corteo antifascista che da piazza Madonna delle Grazie si è snodato per le vie del centro storico della città.
La giornata è continuata poi a Miano, dove nel pomeriggio si è tenuta la presentazione della mostra e ricerca storica dedicate al partigiano Costantino Pompili (1900-1974), alla quale hanno partecipato anche alcuni nipoti francesi di Pompili.