VIDEO / Sono in funzione le centrali operative per la gestione dei pazienti

La Asl ne ha organizzate tre a teramo, Nereto e Roseto. Mette in rete i professionisti sanitari nel percorso tra un luogo di cura e l’altro

TERAMO – Presentata la realizzazione delle tre Cot, le centrali operative territoriali, di Teramo, Nereto e Roseto, in funzione da sabato scorso. Sono strutture che, tramite gli operatori e il portale, mettono in rete i professionisti sanitari gestendo il paziente nei momenti critici del suo percorso sanitario fra un luogo di cura e l’altro. E quindi ospedale-territorio, territorio-ospedale, territorio-territorio. L’attività della Cot si svolge all’interno della rete dei servizi assistenziali, territoriali e ospedalieri, e non prevede l’accesso diretto dell’utenza. 

È rivolta a tutti gli attori del sistema sanitario e socio-sanitario che possono richiederne l’intervento e integrarne i servizi: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, continuità assistenziale, specialisti ambulatoriali e altro ancora.

E’ il primo step delle opere previste dalla Missione 6 del Pnrr per quanto riguarda la Asl di Teramo – ha detto il direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia -. Si tratta della realizzazione di un sistema organizzativo in grado di assicurare la completa ‘presa in carico’ del paziente. In sostanza il paziente e i familiari vengono accompagnati e supportati in ogni fase,  Ad esempio in caso di dimissione protetta, la Cot gestisce le dimissioni dall’ospedale al territorio o lo spostamento fra le diverse strutture sanitarie. A margine sottolineo che le Cot vanno a integrare il percorso dedicato all’anziano fragile ultra65enne messo in atto con il progetto sperimentale Agicot, messo in campo dalla Asl di Teramo – ha aggiunto Di Giosia -“.

Le Cot fungeranno anche da centrale operativa per la telemedicina e successivamente saranno implementate ulteriori attività che ne faranno il nucleo centrale dell’assistenza territoriale – ha dichiarato Valerio Profeta, direttore del Dipartimento assistenza territoriale -“. “Diamo sostanza a un obiettivo basilare per la medicina di prossimità – ha osservato invece Giandomenico Pinto, direttore dell’area distrettuale Adriatico -, Non solo dal punto di vista strutturale-logistico ma anche perché evita che le famiglie facciano da ‘pallina da flipper’ e girino far i vari servizi per trovare le risposte di cui hanno bisogno”. Gaetano Sorrentino, dirigente delle Professioni sanitarie, ha rimarcato che quello delle Cot è “un felice e fruttuoso esempio di collaborazione fra diversi professionisti della sanità”.

Le tre Cot rappresentano solo il primo step delle nuove strutture previste dal Dm 77 e supportate dal Pnrr. La spesa per questo primo step è stata di  475.884 euro.

Per quanto riguarda le altre strutture, procedono alacremente i lavori delle case di comunità di Villa Rosa e di Montorio e dell’ospedale di comunità di Atri, ampiamente all’interno dei tempi previsti dai contratti.

ASCOLTA QUI L’INTERVISTA DEL DIRETTORE GENERALE DELLA ASL, DI GIOSIA

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