La vittoria del primo cittadino con quasi il 62% stride con il flop elettorale del Carroccio, senza consiglieri eletti. I possibili scenari: meno percorribili per i rapporti interni le strade verso FdI e Forza Italia
GIULIANOVA – Una vittoria senza possibilità di appello per i suoi avversari, schiacciante, arrivata come un ciclone a spazzare qualsiasi velleità di ballottaggio: il 61,92% ottenuto da Jwan Costantini per conquistare il secondo mandato da sindaco ha fatto rumore ed è ovvio che adesso faccia rumore anche il post-voto. A cominciare dal suo addio alla Lega, dove rivestiva il ruolo di coordinatore provinciale: clamoroso il fatto che il sindaco stra-confermato non abbia nessun rappresentante del suo partito a sostenerlo in consiglio, tanto a fondo il partito di Salvini è finito nel Teramano (e non solo).
Dunque è giustificato anche il toto-partito per ‘azzeccare’ dove il sindaco Costantini approderà dopo l’addio al Carroccio. L’accavallarsi delle indiscrezioni è pari all’interesse creato dai risultati elettorali di Jwan. E molti di questi, forse anche fatti circolare ad arte, posizionano il primo cittadino sulla strada che porta fino a Paolo Tancredi, leader abruzzese di ‘Noi Moderati’. In questo senso sembrerebbe anche orientata l’entratura creata da una delle candidate più votate, ovvero quella Arianna Fasulo che lasciata la Lega in aperta polemica, è transitata con ottimi risultati nel partito di Lupi.
La collocazione in ‘Noi Moderati’ sarebbe poi anche più funzionale rispetto alla provenienza di Costantini, ex forzista dell’area moderata, che nel partito di Tajani che fu di Berlusconi non troverebbe spazio per una complicata eventuela coabitazione con il neo consigliere regionale Emiliano Di Matteo. Analoga situazione in Fratelli d’Italia, il partito che lo stesso Costantini ha tenuto ‘appeso’ in odor di tesseramento, fino all’adesione poi alla Lega, dove la già presante presenza della triade Rossi-D’Annuntiis-Gatti poco spazio lascerebbero a un quarto leader. Dunque quella verso ‘Noi Moderati’ sembrebbe essere strada obbligata per il sindaco che ha vinto le elezioni senza un partito alle spalle.