Folla, applausi, palloncini bianchi e la canzone di Ultimo per salutare il 17enne ucciso nel parco a Pescara
PESCARA – “Sarai sempre parte di me. Non potrò mai dimenticare il tuo sorriso. Ti amo“. Questa la scritta sulla maglia della fidanzatina di Thomas arrivata in lacrime nella chiesa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, a Rosciano di Pescara, dove l’arcivescovo Tommaso Valentinetti, della diocesi di Pescara-Penne, e il parroco don Mario Spadaccini hanno celebrato le esequie di Thomas Christopher Luciani, il 17enne accoltellato mortalmente domenica scorsa nel parco ‘Robert Baden Powell’ di Pescara.
La piazza XXIV Maggio a Rosciano è stracolma di persone, che hanno voluto partecipare all’ultimo saluto all’adolescente massacrato con 25 coltellate. “Spero che la Tua assenza possa essere di monito ai tanti giovani qui presenti, che siano loro a cambiare questo mondo marcio e renderlo un posto migliore. Desidero che comprendano l’importanza della famiglia e di quanto essa sia sempre un posto sicuro. Un luogo dove poter essere fragili, parlare delle proprie paure e delle proprie insicurezze; crescere e prepararsi alle asperità della vita“. Così la nonna di Thomas, Olga, in un messaggio letto nel corso del funerale del nipote ucciso a coltellate.
“Mi sono capitati nella mia vita funerali difficili, come quello dei sette bambini scomparsi nel terremoto di San Giuliano di Puglia, ma anche questo funerale per me è molto difficile perché mi sono fatto un esame di coscienza – ha detto l’arcivescovo della Diocesi di Pescara-Penne, monsignor Tommaso Valentinetti, che ha celebrato il funerale -. La responsabilità di un atto così violento, la responsabilità di una morte così precoce, 17 anni poco meno, chi se la porta addosso? Sicuramente voi direte che chi ha compiuto i gesti che non doveva compiere ma credo che sia il momento in cui dobbiamo riflettere su una assunzione di responsabilità. Se avvengono questi fatti, se i ragazzi diventano ragazzi incontrollabili, io credo che ci sia una dimensione di responsabilità che tutti indistintamente dobbiamo assumerci. Non è il caso di puntarci il dito uno contro l’altro pensando che la responsabilità sia solo di una realtà, solo di una persona, solo di una situazione“.
“L’assunzione di responsabilità – ha aggiunto monsignor Valentinetti – è da parte di tutti noi: delle istituzioni, della scuola, delle famiglie, della chiesa, di tutti. Occorre un sussulto di responsabilità perché queste cose non sono giustificabili. Queste cose non sono comprensibili. Un sussulto di verità, un sussulto che fa cadere le armi dalle mani dei violenti, che fa cadere la nuova lebbra, che sta attanagliando la gioventù, la droga. Siamo qui per pregare per Thomas perché il signore lo accolga tra le sue braccia per chiudere quelle ferite martoriate dalle coltellate. Siamo a pregare anche per chi ha inferto quelle coltellate perché si ravveda e comprenda e capisca“.
Al termine della funzione religiosa, molto partecipata e con una massiccia presenza di adolescenti, applausi hanno accolto il
feretro all’uscita dalla chiesa. Poi il volo dei palloncini bianchi e, dagli amici, la canzone ‘Rondini al guinzaglio’ di Ultimo… “Portami con te/ Portami con te/ Dove tutto si trasforma/ Dove il mondo non mi tocca/ E portami con te/ Portami con te…”. Un lungo corteo, un serpentone per le strade del paese, si è mosso poi verso il cimitero dove la salma di Thomas riposerà.