L’azienda delle case popolari fa ricorso al diritto amministrativo: “Non è più un cantiere, non possiamo farlo noi”. E stuzzica politicamente la neo assessora Cordone citando… quella esonerata
TERAMO – Ha del clamoroso la risposta dell’Ater alle dichiarazioni dell’assessore Graziella Cordone in occasione dello sgombero degli ingombranti dal cortile del condominio da via Adamoli 48 a Colleatterrato, annunciando che l’azienda delle case popolari – proprietaria dell’immobile -, potrà attendersi il conto della raccolta e dello smaltimento delle due discariche che da mesi insistevano sotto i porticati dell’edificio abitato da 20 famiglie.
A parte la citazione dell’ex assessore comunale al sociale Ilaria De Sanctis, per una provocazione politica decisamente fuori luogo, addirittura la presidente Maria Ceci – sfornando uno scritto il cui tono pare raffigurarla come in occasione della brutta figura rimediata in via Balzarini con l’ex presidente del Consiglio Conte -, vorrebbe far capire che l’Ater non poteva intervenire perché il cantiere… è concluso. Cioè, se quei rifiuti fossero stati lì durante le attività lavorative, sarebbe toccato smaltirli all’impresa o al committente dei lavori. Siccome gli inquilini sono rientrati, l’Ater non può intervenire per… smaltimenti privati! Ergo: l’intervento della Teramo Ambiente di oggi deve essere a spese degli inquilini!
Nella nota non firmata, lo sfoggio di terminologia e tecnicismi giuridico-amministrativi, oltre che mostrare protervia e arroganza relegano l’uscita Ater al rango di una solenne figuraccia, in cui quantomeno il buon senso viene preso a cazzotti: quegli inquilini passano per ‘cornuti e mazziati’, dopo aver ripreso possesso controvoglia perché ‘pressati’ dalla stessa Ater con promesse di sistemazione della vicenda e aver trovato gli arredi danneggiati, adesso dovrebbero anche sostenere le spese dello smaltimento… Ma il detto non diceva: ‘chi rompe paga e i cocci sono i suoi?’: Due piccoli incisi: gli ingombranti sono stati messi lì perchè è stato qualcuno dell’Ater e consigliare così. E ci sono i testimoni. E perchè dopo l’ordinanza del 7 giugno pefr gravi motivi igienico sanitari, l’Ater non ha eccepito nulla?
Pubblichiamo integralmente la nota perchè… merita.
“Nel formulare i migliori auguri alla neo assessore comunale di Teramo con delega all’Ambiente, Graziella Cordone e nel ricordare le parole dell’ex assessore comunale, Ilaria De Sanctis “Ho trascorso gli ultimi mesi a sollecitare gli uffici che gestiscono il patrimonio a intervenire su via Longo, ma c’era sempre altro da fare. A parte, qualche “pezza” buttata in maniera disorganizzata, nulla è stato fatto: d’altronde con circa € 200.000 cosa si può realizzare? Siamo stati i primi, però, a infuriarci con l’Ater per via Adamoli!”, ci rincresce, dover ricordare la prima uscita dell’assessore Cordone per una serie grave di lapsus normativi.
“Gli Enti agiscono per atti amministrativi e questi atti rispettano la legge dello Stato. Nel caso di specie, l’Ater ha eseguito i lavori di smaltimento secondo prassi fino a quando insisteva l’area di cantiere. Alla riconsegna delle chiavi, ogni smaltimento privato è da addebitare ai residenti. Nessun ente si può permettere di violare i controlli di organi di rilievo costituzionale, con funzioni di controllo e giurisdizionali. Siamo sicuri che l’ass. Cordone, comprenderà con maggiore esperienza che non si può chiedere a un Ente Pubblico di fare eccezioni e creare dei precedenti amministrativi. Rimaniamo a disposizione dell’ass. Cordone per qualsiasi curiosità formativa al suo nuovo ufficio”.
Sipario!