Classifica Censis, UniTe stabile al settimo posto tra i piccoli atenei

Pubblicati i nuovi punteggi delle università statali: Pescara-Chieti penultima tra le grandi, L’Aquila 14esima tra le medie. Tra le mega, svettano Padova, Bologna e Roma Sapienza

TERAMO – Resta stabile al settimo posto, nella nuova classifica Censis delle Università italiane edizione 2024/2025 relativamente ai piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti), l’Università di Teramo.

L’Ateneo teramano raccoglie un punteggio complessivo di 80.8 ed è seguita dall’Università del Molise (80.7), in una graduatoria che è aperta, ormai stabilmente negli ultimi anni, dall’Università di Camerino, con un punteggio complessivo pari a 98,8, seguita dall’Università della Tuscia, che con 88,5 mantiene la seconda posizione.

Salde in terza e quarta posizione l’Università di Macerata (86,7) e l’Università di Cassino (86,0). Quinta l’Università Mediterranea di Reggio Calabria (83,3), che ha sorpassato l’Università del Sannio, quest’anno in sesta posizione (82,7). Penultima e ultima posizione sono occupate infine dall’Università della Basilicata (80,2) e dall’Università di Napoli L’Orientale (79,7), che fino allo scorso anno si trovava nel gruppo dei medi atenei statali.

La classifica del Censis, per quanto riguarda i mega atenei statali (con oltre 40.000 iscritti), le prime tre posizioni sono occupate dall’Università di Padova, prima con un punteggio complessivo di 89,5, seguita dall’Università di Bologna e dalla Sapienza di Roma, con i punteggi di 87,5 e 84,3. Sale al quarto posto l’Università di Palermo (83,8), che guadagna rispetto allo scorso anno 3 posizioni, seguita dall’Università statale di Milano (83,2): stabile al quinto posto, supera l’Università di Pisa (82,8) retrocessa in sesta posizione. Settima nella graduatoria dei mega atenei è l’Università di Torino che, con il punteggio complessivo di 82,7, scala una posizione. Chiudono la classifica l’Università di Firenze (82,3) e quella di Napoli Federico II (73,5), rispettivamente in penultima e ultima posizione.

La classifica dei grandi atenei statali (da 20.000 a 40.000 iscritti), l’Università della Calabria si colloca al vertice con un punteggio totale di 92,2, superiore a quello dell’Università di Pavia (89,5), che retrocede in seconda posizione. Terza in graduatoria è l’Università di Perugia (87,7), seguita da quella di Parma (87,2) e da quella di Cagliari (86,5), che avanzano, guadagnando il quarto e quinto posto. Salda in sesta posizione, al pari dello scorso anno, è l’Università di Salerno (85,8). In settima e ottava posizione si
collocano l’Università di Milano Bicocca (85,7) e l’Università di Roma Tor Vergata (84,5). Stabile in nona posizione l’Università di Modena Reggio Emilia (83,5), mentre l’Università di Genova scala un posto (82,3). In questa graduatoria, sono in penultima ed ultima posizione l’Università di Chieti e Pescara (76,8) e l’Università di Catania (76,7).

Quanto ai medi atenei statali (da 10.000 a 20.000 iscritti), apre anche quest’anno la classifica l’Università di Trento che con il
punteggio di 94,5 mantiene la prima posizione, seguita come lo scorso anno dall’Università di Udine (93,2). Il terzo posto del podio è occupato dall’Università di Sassari (91,7), che guadagna una posizione, al pari dell’Università Politecnica delle Marche (91,0), che approda al quarto posto e precede l’Università di Siena (90,5), quinta tra i medi atenei statali. Quattordicesimo posto per l’Università dell’Aquila (81,8), in ascesa.

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