Nella casa di via Arno l’anziana era morta da almeno un mese. Il Comune pagherà i funerali

L’autopsia indica in almeno 4 settimane la data del decesso per cause naturali, ma le condizioni del cadavere farebbero ipotizzare anche il doppio

TERAMO – E’ morta per cause naturali, almeno quattro settimane prima del ritrovamento della salma, ma le condizioni in cui versa il cadavere potrebbero spingere il medico legale a ipotizzare che il periodo del decesso possa essere ulteriormente spostato indietro nel tempo, anche di un altro mese. Sono le risposte che aspettava il pubblico ministero Greta Aloisi, che conduce le indagini sul ritrovamento del corpo senza vita di Franca D’Agostino, l’anziana 77enne, nel suo appartamento di via Arno dove era stata ‘vegliata’ per tutto il tempo dalla figlia Sara. Le ha fornite l’autopsia, eseguita nel pomeriggio di oggi dall’anatomo patologo Giuseppe Sciarra all’obitorio dell’ospedale di Teramo.

Nell’inchiesta risulta indagata la figlia di 43 anni, ancora ricoverata nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Giulianova. L’ipotesi contestata è quella di occultamento di cadavere: i dati tanatologici non coincidono con quanto dichiarato dalla donna, e cioè che la madre non desse segni di vita da una settimana circa e che lei stava aspettando che si svegliasse da quello stato. L’indagine prosegue per accertare se questa prolungata negazione del decesso della congiunta, nasconda invece un comportamento fraudolento, ad esempi sulla gestione dei conti, seppur non ingenti, della defunta. Eseguita l’autopsia, il magistrato provvederà al rilascio del nulla osta per la sepoltura, che avverrà con modalità che dovranno essere decise dalla figlia dell’anziana, se procedere con la cremazione o con la tumulazione. In ogni caso, sarà il Comune di Teramo, su iniziativa della vicesindaco e assessora al sociale, Stefania Di Padova, a farsi carico del funerale.

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