Non ci sono solo i tempi biblici del Bonolis: la società Teramo Sport aspetta una soluzione per le infiltrazioni ma anche sulla richiesta di proroga vincolante per non perdere 875mila euro di Pnrr per la palestra
TERAMO – Quello che ai più poteva sembrare un luogo comune, ormai è diventato, dopo sei anni di amministrazione del centrosinistra, una triste realtà: l’amministrazione comunale di Teramo va ‘a due all’ora’ e ogni potenziale ipotesi di sviluppo e investimento rischia l’aborto per i tempi biblici di risposta o di intervento da parte di chi governa la città. E il settore degli impianti sportivi sembra essere quello che maggiormente subisce questo stato di cose. Prendete ad esempio la vicenda dell’ex stadio comunale – lavori di ristrutturazione annunciati, ri-annunciati ma poi dimenticati – oppure la telenovela sul recupero della convenzione dello stadio Bonolis…
L’ultimo caso aperto è quello del Palasannicolò. Da tempo ci piove e da tempo sono stati annunciati interventi per riparare al problema, senza però che nessuno abbia dato seguito alle premesse. Peggio, adesso. Perchè il gestore dell’impianto, la società ‘Teramo Sport SSD’, denuncia da 4 mesi il silenzio assoluto da parte del Comune sulla richiesta di proroga della gestione dal 2027 al 2031 (cioè di appena 4 anni), quale requisito per ottenere il finanziamento PNRR di circa 875mila euro utile per realizzare all’interno del Palasannicolò della palestra e delle relative attrezzature, di cui la società è stata ammessa a godere. La richiesta è dello scorso 24 maggio, ma si sa… forse gli uffici erano impegnatissimi a trovare il bandolo della matassa del Bonolis…
Il gestore del Palasannicolò non va tanto per il sottile nel far sapere che l’eventuale perdita del finanziamento per inerzia dell’amministrazione comunale, potrebbe costituire ragione di responsabilità erariale, e che non esiterebbe a ricorrere a contenziosi di natura risarcitoria, sommando l’un problema all’altro. Perchè, come si diceva, non c’è solo il progetto finanziabile con il PNRR, ma c’è anche la questione delle infiltrazioni d’acqua dal tetto, che rendono impraticabile l’impianto: “Il perdurante silenzio e quindi il ritardo nelle realizzazioni degli interventi straordinari di titolarità del conducente – scrive la società ‘Teramo Sport’ -, determinano allo stato l’impossibilità per la concessionaria di assumere qualunque impegno contrattuale per garantire a terzi l’utilizzo dell’impianto, il che, evidentemente, costituisce ragione di pregiudizio economico, che costringe sin d’ora a formulare ogni più ampia riserva di tutela anche a carattere risarcitorio“.