FOTO e VIDEO / Per Pamela un viaggio accompagnato dai palloncini lilla e le note di Allevi

Volti commossi per l’addio alla mamma 42enne. Il parroco: “Una morte incredibile e ingiusta, perchè? Adesso solo silenzio e lacrime”. C’era anche la sindaca di Alba

ALBA ADRIATICA – “Incredibile e ingiusta“. E’ stata così la morte di Pamela Di Lorenzo, la mamma di 42 anni ancora da compiere, che un tragico destino, in uno dei suoi inspiegabili disegni, ha strappato alla vita e agli affetti, facendola trovare nel posto e nel momento sbagliati: sulla traiettoria di un fulmine in piena spiaggia.

Sono le uniche due parole che don Girolamo Iacobucci, ha trovato per definire questo evento che ha pervaso di dolore collettivo tutta la comunità di Alba Adriatica e non solo, che per nove giorni ha trepidato e sperato, che Pamela potesse superare quella drammatica folgorazione. Si può dire solo incredibile e ingiusta, “perchè – come ha aggiunto il parroco parlando ai fedeli che hanno riempito la chiesa e l’esterno di Santa Maria in Villa Fiore – è impossibile in momenti come questo, scegliere parole che possano scendere nel cuore e lenire la sofferenza. Di fronte a ogni morte l’atteggiamento più vero è il silenzio, che parla attraverso il dolore dell’anima”.

Lo ha gridato quattro volte, ‘perché? perchè Dio?’, don Girolamo, davanti agli sguardi persi e ai volti scavati dalle lacrime di papà Mario e mamma Giuseppina, del marito Alessandro e del piccolo Lorenzo, dei fratelli Mirko e Alessio: “Come reagire, dove orientarsi: questo rimane un mistero, che solo il silenzio è capace di accogliere. Un silenzio che parla, quello stesso silenzio che ieri c’era all’obitorio, il silenzio del papà, il silenzio della mamma, ma non di sentimenti – ha aggiunto il parroco della comunità albense -: quando questi sono incontenibili sfociano nel pianto, perchè le lacrime sono una forma silenziosa di preghiera“.

Al piccolo Lorenzo, rimasto senza la mamma che adorava, don Girolamo ha detto di non dimenticare mai “che la mamma ha raggiunto la méta, il suo traguardo, come una campionessa olimpica che conquista il suo oro e incontra il Signore“. Fuori, dopo l’applauso che hanno accompagnato il saluto del fratello Mirko (che tutti hanno potuto ascoltare dagli altoparlanti esterni alla chiesa), non c’era persona che non piangeva, ciascuna delle quali avevano conosciuto il carattere dolce e il vivere positivo di questa giovane madre, “sempre protagonista sul palcoscenico della vita e che tutti noi aspettiamo, anche adesso, da un momento all’altro, che esca per i saluti finali“, ha detto nella commozione il fratello Alessio stringendo il piccolo nipote Lorenzo, davanti alla sindaca di Alba, Antonietta Casciotti.

L’ultimo struggente saluto è nello slargo tra via delle Regioni e via Lucania, diventato un fazzoletto troppo piccolo per accogliere la folla straripante, che ha liberato in aria palloncini bianchi e lilla e due colombe bianche, sulle note di ‘Back to life’ di Giovanni Allevi.

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