Caccia al pirata, un super testimone fa ritrovare il Suv: ore contate per il conducente

Portano a Tortoreto le indagini per l’investimento mortale dell’imprenditore Montini a Giulianova. La fuga vista da tanti, anche sulla statale 16. L’investitore ha tre giorni per evitare l’arresto ma in ogni caso si è sottratto al test per alcol e droga

TORTORETO – Portano a Tortoreto le indagini dei carabinieri di Giulianova per risalire all’identità dell’automobilista pirata che la scorsa notte ha investito e ucciso sul lungomare Spalato, all’altezza del bar ‘Giro di boa’, l’imprenditore ex vivaista 60enne Giuseppe Montini. Sono diverse le immagini di telecamere private che ritraggono la fuga del Suv, non solo contromano in via Venezia dopo lo schianto, ma anche sulla statale 16 zigzagando tra le macchine.

Ad indirizzare le indagini in maniera probabilmente decisiva per assicurare alla giustizia l’omicida stradale, c’è un testimone-chiave nel tragico fatto, che spontaneamente si sarebbe presentato ai carabinieri nella giornata di oggi. Le sue dichiarazioni avrebbero fornito indicazioni molto utili per trovare auto e conducente. Intanto si parte dalla macchina, che sarebbe stata ritrovata proprio a Tortoreto nel tardo pomeriggio.

La legge italiana, in caso di omicidi stradale dà 72 ore di tempo al responsabile del reato di presentarsi da solo alle forze dell’ordine: è un lasso di tempo che potrebbe evitargli l’arresto, anche se il magistrato in ogni caso ha la facoltà di decidere su come procedere. Diciamo che 72 ore sono il termine entro il quale l’arresto non è obbligatorio, ma facoltativo.

E’ ovvio che gli investigatori stanno serrando il ritmo delle indagini perchè non aspettano certo che il pirata si costituisca, vogliono arrestarlo prima che lo faccia.

Non meno grave è la posizione del passeggero (dalle immagini che riprendono il Suv di lusso con targa tedesca si vede chiaramente la presenza di due persone nell’abitacolo), che potrebbe rischiare l’accusa di favoreggiamento se non addirittura di concorso in omicidio stradale qualora non risultasse chiaro chi fosse alla guida del mezzo.

Un fatto è certo: la fuga del conducente ha fatto sì che non si potrà mai accertare se lo stesso fosse alla guida sotto l’effetto dell’alcol o di stupefacenti, perchè l’accertamento deve essere immediato, e comunque è trascorso troppo tempo dal tragico evento. A fornire ulteriore conferma che sia proprio quello il Suv che ha investito Montini, c’è il ritrovamento, ad alcune centinaia dimetri di distanza, nella stessa via di fuga, del borsello della vittima, ‘agganciato’ a uno specchietto retrovisore nell’impatto con il corpo del poveretto.

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