Il rom che guidava la Jaguar pirata si presenta in caserma per evitare (per ora) l’arresto

Ha sfruttato le 72 ore dall’incidente che la legge prevede per evitare di finire in cella. Ma il Pm può sempre chiedere un’ordinanza al gip. A San Flaviano i funerali dell’imprenditore ucciso

GIULIANOVA – Si è dato alla macchina ben sapendo che se lo avessero trovato prima i carabinieri lo avrebbero arrestato per omicidio stradale e omissione di soccorso. Invece, ha avuto il tempo di ragionare con il suo avvocato e farsi consigliare bene, sfruttando le 72 ore che la legge gli concede in questi casi per costituirsi evitando le manette.

D.S., 38 anni, il rom di Alba Adriatica che la notte di giovedì scorso guidava la Jaguar E-Pace noleggiata a Pescara dall’amico che gli sedeva al fianco, con cui ha falciato e ucciso sulle strisce pedonali Giuseppe Montini, 60enne ex vivaista di Giulianova, si è presentato sapendo che gli investigatori avevano già tutto in mano: l’auto investitrice, le immagini delle telecamere private che ritraevano parti della fuga, il borsello della vittima rimasto agganciato allo specchietto retrovisore del Suv e trovato da un passante lungo la statale a Tortoreto, ma soprattutto il suo nome e il suo cognome. Adesso sta nell’autorità del pubblico ministero, Silvia Scamurra, decidere nelle prossime ore, se richiedere o meno al gip un’ordinanza di custodia cautelare per D.S., vista la dinamica dell’incidente e la condotta tenuta successivamente, quando in particolare la vittima era agonizzante a terra, prima che morisse, e della quale entrambi gli occupanti del Suv non si sono minimamente preoccupati.

Quella povera vittima che proprio in queste ore riceve l’ultimo saluto da amici, parenti e tantissime persone che lo conoscevano e lo stimavano, strette attorno alla moglie Tina e alle figlie Caterina e Roberta. I funerali sono in programma alle 17 nella chiesa di San Flaviano, a Giulianova.

Leave a Comment