La benedizione di Leuzzi al Città di Teramo 1913

Tradizionale momento di riflessione questa mattina in Curia con squadra, staff e dirigenti e il vescovo della Diocesi teramana

TERAMO – Calciatori, staff e dirigenti del Città di Teramo 1913 hanno fatto questa mattina la tradizionale visita al vescovo di Teramo-Atri, Lorenzo Leuzzi, per un momento di riflessione e per la benedizione.

«Vedendo presenti tanti giovani di diverse etnie che si impegnano e si vogliono bene – ha detto Leuzzi -, considero l’appuntamento odierno come un momento di forte condivisione valoriale. Certamente si gioca per vincere, ma non solo, perché potete essere una testimonianza autentica per tutti coloro che vi guardano, visto che lo sport è una grande occasione per migliorarsi e perfezionarsi. Fate bene a considerare l’allenamento come un momento di crescita, non soltanto fisica ma anche spirituale, perché è la vita a porci quotidianamente continue sfide per le quali bisogna prepararsi adeguatamente. Lo sport può fungere da straordinario esempio di sacrificio e volontà, un monito per tanti giovani che pensano di arrivare all’obiettivo senza sudore. Non mi ritengo un pessimista, ma quando avevo la vostra età, pensavo che nel 2024 ci sarebbe stato un mondo migliore e, purtroppo, non mi sembra così. Scoprite la gioia di vivere: quando ci siete voi, nessuno entra in conflitto, e non è una banalità. Vi auguro grandi successi da condividere con la comunità».

«È un momento di riflessione sempre molto gradito – ha dichiarato il presidente, Filippo Di Antonio – cui tutte le componenti del club tengono in modo particolare. Siamo felici di presenziare in questa sede, nel cuore della nostra città, per un rito che ci riempie di orgoglio. Molti ragazzi sono di Teramo, ma tanti altri arrivano qui in Abruzzo per la prima volta, con l’obiettivo comune di creare un gruppo che si alleni ogni giorno per costruire una forte identità, al servizio del nostro territorio»

Il presidente Filippo Di Antonio ed il capitano, Alfonso Pepe, hanno poi donato al Vescovo un pallone autografato ed una maglia personalizzata con il numero 1 accanto al suo nome, prima delle foto di rito.

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