Assemblea ‘calda’ tra le palazzine abbandonate a se stesse: nel mirino Sbraccia, l’unico assessore che ci mette la faccia e si presenta. Il Comune spera nel mutuo di 2,5 milioni ma i tempi sono lunghi
TERAMO – L’ultima volta che il sindaco D’Alberto incontrò i residenti di via Longo era stato nel dicembre del 2022, dopo la tragedia di Alessia e Ablie, morti cercando un riparo dal freddo all’interno di uno degli appartamenti sfitti. Quella sera fu accompagnato dagli assessori De Sanctis e Di Bonaventura e forse di poteva dire che erano tempi in cui i rapporti tra amministrazione e fasce sociali più deboli erano più che idilliaci. Costoro credettero all’impegno di una soluzione vicina, sia per la manutenzione di casa fatiscenti che per la riqualificazione dell’intero quartiere. All’indomani, una profonda mano di vernice, la pulizia del verde, la sigillatura degli infissi degli appartamenti violati, sembrò dare seguito concreto alle promesse. Ma tutto è finito lì.
E’ facile capirlo anche dalla sola presenza dell’assessore alle manutenzioni Mimmo Sbraccia, a metterci la faccia, all’assemblea pubblica organizzata da Casa del Popolo, quaggiù tra le palazzine. Il sindaco non c’era, non c’era l’assessore all’edilizia residenziale pubblica, Stefania Di Padova. Strali e minacce di proteste eclatanti li ha incassati Sbraccia, che ha le spalle grosse e anche l’onestà di dire a questa gente, che spesso vive tra la muffa, impianti elettrici imbizzarriti, caldaie difettose e calcinacci pericolanti, che purtroppo i soldi sono pochissimi e che poco meno di 200mila euro arriveranno ma per ‘mettere una pezza’, nulla più. Si spera piuttosto, con grande speranza, nell’accensione di un muto di 2,5 milioni di euro per riqualificare due delle palazzine, ma i tempi si annunciano molto lunghi.
“A noi non basta – hanno tuonato i giovani di Casa del Popolo che hanno preso a cuore da tempo il problema dell’emergenza abitativa in città e dell’accoglienza ai migranti -: non crediamo più ai proclami, il tempo è scaduto, D’Alberto, il sindaco che credeva essere di sinistra, ha fatto troppe promesse su via Longo e non ha mantenuta una. Adesso è ora di cacciare i soldi, possono spostare soldi nel bilancio, che lo facciano per l’emergenza casa e per via Longo che aspetta ormai da troppo tempo. Siamo pronti a forme di protesta eclatanti e a fine mese saremo sotto al Comune: per quella data il primo cittadino dovrà aver trovato una soluzione perchè non ascolteremo più soltanto parole“.
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