Il gruppo di tifosi ultrà si autosospendono in polemica con “la forte, pianificata e costante repressione degli ultimi due anni”
TERAMO – La già sparuta tifoseria ultrà teramana, quella non ancora definitivamente cancellata dai Daspo, perde un altro pezzo per strada: i ‘Vecchi Diavoli’ annunciano il ritiro della loro ‘pezza’ dagli stadi di Serie D che accompagna l’autosospensione del gruppo. “Scelta inevitabile – scrivono i Vecchi Diavoli – dettata dalla decimazione dei componenti della Curva Est, a causa della forte, pianificata e costante repressione messa in atto negli ultimi due anni“.
La polemica è nota. Da un lato la tifoseria ultrà a contestare i numerosi provvedimenti di Daspo (i divieti di partecipazione alle manifestazioni sportive), che ormai si contano a diverse decine nei loro confronti, dall’altro la puntuale azione repressiva delle forze dell’ordine che da anni in questa città hanno avviato una operazione di ‘pulizia’ della curva.
Il questore Carmine Soriente di recente sui è espresso sul tema, affrontando quello più generale della sicurezza cittadina, dichiarando di aver notato una mancanza di una sufficiente indignazione dell’opinione pubblica nei confronti delle azioni della tifoseria ultrà, dopo i recenti episodi di risse con opposte fazioni calcistiche. Una polemica a distanza destinata ad alimentarsi, all’indomani degli ulteriori 5 Daspo comminati – stavolta dal questore di Chieti per competenza territoriale – ad altrettanti tifosi del Teramo, coinvolti negli incidenti contro i tifosi del Giulianova, avvenuti sull’autostrada A14 nei pressi dell’uscita di Val di Sangro. Un provvedimento che ancora una volta, forse per via delle difficoltà di identificazione di tutti i protagonisti della rissa – i giuliesi erano ben bardati e con i volti coperti da bandane o da caschi -, hanno colpito soltanto una parte delle fazioni ultrà, segnatamente ancora quella biancorossa.
In ogni caso, i ‘Vecchi Diavoli’ assicurano che “le difficoltà non ci fermeranno, per aspera ad astra“