Un migliaio tra studenti, genitori, insegnanti e personale di Convitto e Liceo Classico, sfila fino al Palazzo di piazza Dante, per manifestare contro il provvedimento giudiziario con cui è stata sequestrata la scuola
TERAMO – La bella generazione del Convitto e del Liceo Classico è scesa in piazza civilmente e rumorosamente in difesa della sua scuola. Portando in alto con sè il testimone di tante altre generazioni che in questo glorioso palazzo hanno trovato la propria culla formativa. Il loro passaggio, in un corteo composto e numerosissimo, ha destato commozione e ammirazione al tempo stesso, rispolverando una coscienza civile mai tanto necessaria come in questo momento.
La bella generazione educata e responsabile della propria formazione, in risposta a un provvedimento giudiziario – che ha sequestrato il Palazzo scolastico antico di 90 anni -, decisamente affrettato e poco legato alla realtà delle cose: è stata una manifestazione che ha messo sul tavolo le esigenze di oltre un migliaio di studenti di Convitto e Classico, e con essi altrettante famiglie,
‘Scuola sì ma non così’ e ‘Il Delfico non può morire’ accompagnato da una colonna sonora appositamente composta da Simonetta Sacripante sono stati gli slogan che i ragazzi hanno urlato alla città: dai più grandi degli indirizzi superiori ai più piccoli della scuola elementare. C’erano proprio tutti, con genitori, docenti, personale educatore, amministrativo, di assistenza: un segnale forte, deciso, che ha svelato quanto sarà caparbia la lotta di questi teramani contro quella da tutti bollata come una ingiustizia. Ed è solo l’inizio di una lunga battaglia.
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