Parte il progetto che cambierà volto a un’area da tempo in cerca di riqualificazione. Con fondi regionali ospiterà strutture per l’assistenza alle persone fragili
TERAMO – Partono i lavori per la realizzazione di una Rsa da 7mila metri quadri e 150 posti, che diventerà realtà con i fondi
Pnrr. Il progetto è stato presentato oggi, alla presenza del Governatore Marco Marsilio, dal direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia.
“Già precedentemente, nel 2019 – ha detto il direttore generale, davanti al consigliere regionale e presidente della Commissione Sanità, Paolo Gatti – la Asl aveva iniziato a progettare una proposta di Programma integrato di intervento per la riqualificazione del complesso edilizio dell’ex neuropsichiatrico in contrada Casalena. Una proposta ripresa, rivista e presentata al Comune di Teramo nel gennaio 2021 da questa direzione strategica. Una proposta che è caduta purtroppo nel vuoto, in quanto non abbiamo mai ricevuto risposta dal Comune. Ora la possibilità di recuperare tutta l’area, fornendo servizi sanitari importanti per la nostra comunità e riqualificando l’intera zona, arriva grazie al fondamentale supporto della Regione. L’investimento supera gli 8 milioni di euro per entrambi i due nuovi edifici. Entro il 2026 saranno ultimate due strutture sanitarie per un totale di più di 2mila metri quadri. Grazie al Pnrr e grazie a quest’ultimo finanziamento, compiremo due grandi passi verso la realizzazione di un progetto che quando lo ideammo, nel 2020, sembrava visionario: realizzare un’intera area destinata ai bisogni del paziente fragile, alla cura della cronicità, sembrava all’epoca un’impresa ardua. Un’operazione che, abbiamo stimato, ha un valore di circa 10 milioni di euro. In quegli spazi potremmo realizzare una REMS, cioè una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, e aree destinate alla logistica. In sostanza con la cessione al Comune di terreni agricoli da noi non utilizzati, in cambio della trasformazione di alcune aree in edificabili potremmo trovare i fondi per completare la Cittadella della fragilità e dare finalmente una risposta organica e completa a una parte della nostra collettività che è particolarmente bisognosa di attenzione – ha concluso Di Giosia -“.
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