Orazione funebre davanti al Delfico, anche i docenti in prima linea

Si susseguono le manifestazioni di protesta e solidarietà dopo la chiusura e lo sgombero del Palazzo di piazza Dante

TERAMO – Ennesimo giorno di proteste davanti al palazzo Delfico di Teramo, sequestrato e sgomberato nei giorni scorsi su disposizione della magistratura per problemi strutturali: questa mattina parte dei 1.200 studenti rimasti senza scuola, insegnanti e genitori hanno dato vita a un’orazione funebre sulla scalinata d’ingresso dello storico palazzo di piazza Dante.

In decine vestiti di nero, seduti sui cuscini, hanno letto ad alta voce il passo di un libro: da Italo Calvino a Massimo Recalcati, passando per Tolkien. Dietro di loro gli striscioni della protesta. ‘Non c’è Teramo senza Delfico’ e ‘Ogni aula chiusa è un sogno che si spezza’, gli slogan i più visibili. A terra una bara di cartone.

La protesta è soprattutto contro il sequestro dell’edificio deciso dalla Procura, nella speranza che il ‘Delfico’ possa riaprire presto i battenti. Ma non solo: alcuni degli studenti presenti sono in sit-in in piazza Dante da giovedì scorso, dopo aver disertato la ripresa delle lezioni in orario provvisorio pomeridiano agli istituti Milli ed ex Comi.

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