Aumentata la torbidità dell’acqua, sospesi i lavori nel Traforo. Ruzzo: “Mai entrata nella rete idrica”

L’Acquedotto avrebbe segnalato il 14 ottobre un innalzamento del valore e per sicurezza era stata messa a scarico. La nota allarmistica del commissario Caputi

TERAMO – Sono state sospese, a tre giorni dall’inizio delle attività, le indagini propedeutiche ai lavori di messa in sicurezza del Traforo e del sistema idrico del Gran Sasso: la ditta incaricata, la Italferr, ha restituito l’area di cantiere dopo la segnalazione da parte dell’ente gestore Ruzzo Reti di un “rilevante innalzamento del valore di torbidità delle acque all’interno della galleria destra“, che ha poi portato alla richiesta di interruzione di tutte le attività.

A renderlo noto è il Commissario straordinario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, Pierluigi Caputi. con questa nota: “Come anticipato nella nostra Nota del 15.10.2024, nella medesima data e prima dell’avvio di qualsiasi attività operativa da parte di Italferr e/o dei soggetti da quest’ultima incaricati, l’Ente Gestore Ruzzo Reti SpA (di seguito Ente Gestore) rilevava alle ore 13.30 un rilevante innalzamento del valore di torbidità delle acque all’interno della galleria destra nella direzione RM-TE, che è risultato pari a 4 NTU. Successivamente, alle 17.30 l’Ente Gestore, rilevato il persistere dell’innalzamento del valore di torbidità ha chiesto al Direttore Lavori di interrompere tutte le attività, Italferr e le imprese coinvolte, nel rispetto delle “Procedure operative attinenti alla gestione delle emergenze relative al cantiere ed esterno ad esso”, hanno interrotto immediatamente anche qualsiasi attività preliminare di cantierizzazione. Le alterazioni di tale parametro si sono ripetute anche nella mattinata del 15.10.2024, sempre in assenza di qualsiasi attività operativa da parte della Scrivente e dei suoi affidatari, come richiesto nella Nota dell’Ente Gestore del 15.10.2024.

Si evidenzia al riguardo che il riscontrato livello di torbidità delle acque pari a 4 NTU è non solo superiore a quanto previsto nella procedura che fissa il range in un valore pari a 0,12-0,30 NTU ma anche significativamente più alto dei parametri consentiti dalla legge pari a 1 NTU. Ciò, si noti, nonostante la sospensione del traffico nella Galleria medesima, che avrebbe dovuto eventualmente incidere in senso positivo sul riscontro di tali valori.

A tal riguardo, si evidenza inoltre che durante un sopralluogo congiunto con l’Ente Gestore svoltosi in data 15.10.2024 è stata riscontrata la rottura del Collettore di drenaggio principale (“canala”) all’interno della Galleria interessata, in corrispondenza della PK 124+880. Alla luce di quanto sopra, al fine di poter avere maggiori elementi per valutare il rilevante innalzamento del valore di torbidità delle acque, del quale la Scrivente ha appreso il 14 ottobre, e poterne quindi valutare la compatibilità con le assunzioni alla base del progetto delle indagini geognostiche e del correlato programma delle attività, si rende necessario acquisire i valori risultanti dalle misurazioni effettuate negli ultimi 5 anni, unitamente alla indicazione degli eventi/accadimenti, laddove eventualmente individuati, cui siano stati causalmente ricondotti gli eventuali precedenti innalzamenti dei valori in questione. 

In tale contesto, nelle more delle necessarie verifiche ed approfondimenti di cui sopra, riterremmo opportuno procedere alla restituzione delle aree di cantiere, anche al fine di permettere, a chi di competenza, di assumere le conseguenti azioni, ivi inclusi, se del caso, gli interventi manutentivi sul citato Collettore, nonché i provvedimenti per il ripristino della viabilità nella Galleria.”

A seguito di tale comunicazione le attività di indagine in galleria vengono sospese, si è attivata la procedura per la riconsegna delle aree a Strada dei Parchi S.p.A. e contestualmente si è chiesta la convocazione urgentissima del tavolo tecnico, presieduto dal SIAN, al fine di valutare le iniziative da mettere in atto”.

La replica della Ruzzo Reti è decisa: “A seguito del comunicato allarmista diffuso dal Commissario per la messa in sicurezza del Gran Sasso Pierluigi Caputi e che corrisponde ad uno stralcio di una delle numerose lettere interne intercorse tra gli Enti, la Ruzzo Reti precisa che i fatti riportati si riferiscono al 14 ottobre, giorno in cui l’acqua, il cui valore di torbidità era aumentato, era già a scarico preventivo e quindi mai immessa nella rete idrica. Avevamo garantito alla popolazione che al primo valore non conforme avremmo chiesto di sospendere i lavori e così è stato fatto. Tranquillizziamo pertanto i cittadini sull’assoluta potabilità della risorsa idrica“.

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