Core invita a non politicizzare il Delfico

Critiche da parte del vicepresidente della Provincia all’anomala’ coppia Mariani-Gatti: “Non trasformate in bagarre un dramma per Teramo e i teramani”

TERAMO – E’ un intervento che mira a raffreddare gli istinti di politicizzazione della vicenda Delfico quello postato in serata sui social del vice presidente della Provincia, Andrea Core. Le recenti uscite di Sandro Mariani e Paolo Gatti, in rotta di collisione sulle dichiarazioni rese a ekuonews.it da Camillo D’Angelo sulla possibilità che si facciano i lavori in caso di dissequestro dell’edificio, prima ancora che riportare dentro gli studenti e il personale, sono sembrate infatti non solo il ‘dejavù‘ di una collaborazione politica che ha visto entrambi partecipare attivamente a sostenere la candidatura di un presidente di Provincia che non era chiaramente Camillo D’Angelo, ma anche un intervento a gamba tesa su decisioni che spettano solo all’Ente proprietario.

E Core non si tira indietro su questo aspetto, anche se richiama tutti ad abbassare i toni per concentrarsi su quello che è “un dramma per la città intera“. “Davanti ad una emergenza come quella che sta vivendo la comunità teramana tutta a seguito della chiusura e sequestro del Delfico dello scorso 3 ottobre, sarebbe stato necessario che chiunque ricopra ruoli istituzionali mettesse da parte interessi e tornaconti personali e lavorasse nell’esclusivo interesse della comunità scolastica tutta e del valore storico e culturale che quell’edificio ricopre per tutta la comunità teramana – dice Andrea Core -. A fronte di prese di posizione a tratti semplicistiche o peggio populiste, corre l’obbligo di ricordare come la Provincia di Teramo sia l’unica proprietaria dell’immobile e quindi per prima interessata da un provvedimento dell’autorità giudiziaria di così ampia portata: è quindi da subito apparso necessario, al di là di considerazioni personali sul provvedimento stesso, lavorare per garantire sicurezza, diritto allo studio e diritto a lavoro ad una comunità di oltre 1200 utenti, cercando in primis collaborazione nell’altro ente locale interessato, ossia il Comune di Teramo, che ringrazio”.

Da subito – spiega il vice presidente della Provincia – abbiamo messo in moto la macchina per consentire che nessun giorno andasse perso, sia pure con formule emergenziali nell’immediato e lavori in somma urgenza che arriveranno a termine in un mese esatto. Così come abbiamo assicurato una sistemazione più che dignitosa a studenti convittori. Abbiamo lasciato ad altri le vuote chiacchiere, abbiamo lasciato il passo a soluzioni concrete: perché le pubbliche amministrazioni parlano per atti e non per interviste o slogan.

Allo stesso modo abbiamo affidato a legali e tecnici di straordinario valore umano e professionale il compito di resistere in giudizio, in ogni grado di giudizio, attraverso perizie che garantissero tutti sulla sicurezza e stabilità del Delfico: depositato il ricorso in cassazione, si sta lavorando per istanza di dissequestro, che la Provincia e solo la Provincia depositerà per mezzo dei suoi legali. Allo stesso modo, però, non potendo avere certezze sul futuro, e volendo garantire i diritti costituzionali primo fra tutti quelli a lavoro e studio, abbiamo avvertito la necessità di lavorare ad ipotesi alternative per presente e futuro, rispondendo ad un semplice interrogativo: cosa si fa qualora l’istanza di dissequestro non fosse accolta e il ricorso respinto?

Non dare risposte a questo è l’esatto contrario di ciò che fa un buon amministratore. Trovo folkloristico, però che qualcuno abbia il coraggio di atteggiarsi a novella cassandra, anticipando il contenuto di futuri provvedimenti giudiziari o dando per scontata la conclusione in una determinata direzione del procedimento in corso, senza neanche degnarsi di leggere mezza carta.

Da qui l’appello ad abbassare i toni, non trasformando in bagarre politica o correntizia quello che è un dramma per Teramo e i teramani. Altrimenti come giustificare il comunicato congiunto di soli due consiglieri regionali di due forze contrapposte, il primo attore di primo piano nelle amministrazioni comunali e provinciali ed il secondo principale leader di opposizione? Personalmente non voglio credere alle voci che vorrebbero alle porte l’ennesimo accordo trasformista e trasversale, perché sarebbe un’offesa ai nostri concittadini“.

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