Lo stop alla viabilità per 10 notti è stata chiesta dai Laboratori “per non precisati motivi”. Il presidente della Commissione Vigilanza scrive a ministro, direttore Infn e a Marsilio
TERAMO – Il Presidente della Commissione Vigilanza del Consiglio Regionale d’Abruzzo Sandro Mariani ha scritto al Ministro dell’Università e della Ricerca Annamaria Bernini, al Governatore Marco Marsilio, al Direttore dei Laboratori del Gran Sasso Ezio Previtali e, per conoscenza, ai Parlamentari eletti IN Abruzzo, per chiedere chiarimenti in merito alla chiusura notturna del Traforo del Gran Sasso in direzione L’Aquila prevista per 10 notti come comunicato da ‘Strada dei Parchi’ concessionaria delle autostrade interne abruzzesi A24 e A25.
“Questa decisione, apparentemente motivata da esigenze non meglio specificate dei Laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) del Gran Sasso, solleva interrogativi di particolare rilevanza – scrive il consigliere regionale Mariani -. Considerata infatti la delicatezza e la complessità che storicamente contraddistinguono la coesistenza tra i Laboratori, il Traforo e il prezioso sistema acquifero del Gran Sasso, è fondamentale garantire la massima trasparenza nei confronti delle istituzioni territoriali e della popolazione abruzzese tenute conto anche le ultime vicende che hanno riguardato appunto interventi sul Traforo del Gran Sasso e che hanno destato grande allarme sociale e numerosi interrogativi”.
A tal fine il presidente della Commissione Vigilanza chiede di conoscere le motivazioni che hanno portato a questa necessità operativa, quelle che sono le modalità di gestione dell’intervento e ogni eventuale impatto che le attività previste potrebbero avere sulle infrastrutture e sull’ambiente circostante. “Tale richiesta non solo si colloca nell’ottica di tutelare il diritto all’informazione dei cittadini, ma mira anche a promuovere una gestione condivisa e responsabile di una questione che coinvolge la sicurezza delle infrastrutture, la protezione dell’ambiente e la fiducia delle comunità locali”, conclude Sandro Mariani.