Il nuovo presidente dell’Ater si presenta assieme al nuovo Cda con Persia e Graziano: “Una task force per recuperare sul sisma e più cura alle manutenzioni”
TERAMO – Rimettere a posto un bilancio disastrato e garantire il ritorno a casa al più presto agli sfollati del sisma ma garantire anche una residenza dignitosa a chi vive in una casa popolare. Sono alcuni degli obiettivi del nuovo residente del Consiglio di amministrazione dell’Ater, l’azienda dell’edilizia residenziale pubblica, Alfredo Grotta, chiamato a sostituire Maria Ceci.
Presentandosi alla stampa a qualche giorno dall’insediamento, assieme agli altri componenti – l’imprenditrice Francesca Persia (indicata dalla Lega) e l’avvocato Camillo Graziano (Abruzzo Insieme-Bella Teramo) -, l’esperto di compliance e vicepresidente della Ruzzo Reti, ha voluto fondare sull’esempio del passato il suo nuovo impegno in un ente pubblico, ricordando il compianto Lino Silvino, il ‘re delle case popolari’ e la sua lunga esperienza di amministratore cittadino e fondatore della nuova sede di via Roma. Con tutti e due gli occhi concentrati sulla attuale situazione dell’Ater di Teramo, che lui ha definito delicata sotto il profilo economico finanziario. Per questo l’immediato successivo ringraziamento è stato rivolto al consigliere regionale Paolo Gatti, che lo ha indicato al vertice dell’Ater, e che assieme al consigliere Emiliano Di Matteo ha proposto e fatto approvare, all’unanimità del consiglio regionale, l’emendamento alla legge finanziaria 2024l che prevede un contributo straordinario di 400mila euro. “Questa misura – ha detto Grotta – rappresenta un sostegno concreto per compensare in parte il mancato introito dei canoni di locazione dovuto all’inagibilità degli immobili colpiti dal sisma del 2016″.
Il sisma, appunto, altro cruccio e ostacolo al rientro nelle abitazioni di tanti teramani del capoluogo e della provincia: “A 8 anni dal terremoto, quasi 400 alloggi risultano ancora inagibili, causando disagi significativi alle famiglie coinvolte e contribuendo al bilancio negativo dell’azienda degli ultimi anni, mettendo a rischio l’ordinaria gestione – ha detto il neo presidente -. Affronteremo con determinazione la ricostruzione post-sisma, che dovrà ricevere un impulso decisivo, e l’ottimizzazione delle risorse, concentrandoci su progetti che offrano benefici concreti e duraturi. Tra le priorità di questi 5 anni di mandato c’è l’impegno a restituire una casa a chi l’ha persa nel sisma del 2016. Questo obiettivo rappresenta non solo un dovere istituzionale, ma un gesto di vicinanza verso chi ha subito una perdita così profonda. Questa è un’occasione per innovare e costruire una realtà più solida e inclusiva, capace di garantire sicurezza, qualità e libertà di vivere in abitazioni moderne e sostenibili“.
Per recuperare il tempo perduto, Grotta pensa ad istituire entro il prossimo mese di dicembre una task force di tecnici che consenta di accelerare la ricostruzione e il rientro nelle case.