Commenti pro e contro la realizzazione delle protezioni stradali in cemento per i ciclisti. Corona (FdI) critica e chiede: “Perchè non farli in gomma?”
TERAMO – Come per le corsie verniciate di rosso, che furono l’argomento di discussione per giorni e giorni, per diventare poi un tratto comune a tantissime altre città italiane che sposano la cultura green e ciclabile, anche il posizionamento dei cordoli a protezione delle corsie stesse stanno prendendo spazio nella bagaglio di polemiche dei teramani.
Ad amplificarle – dopo i social che raccolgono i più disparati e spesso poco informati commenti – ci pensa anche il consigliere di Fratelli d’italia, Luca Corona, notoriamente poco avvezzo al plauso su iniziative di carattere generale adottate da questa amministrazione comunale. Stavolta annuncia un accesso agli atti e critica fortemente la realizzazione dei manufatti in cemento armato di 50 centimetri di larghezza e 15 di altezza, che andranno a costituire protezione per le corsie ciclabili verniciate di rosso, inizialmente da piazza Garibaldi allo svincolo di Cartecchio e attraverso le vie e i quartieri limitrofi, ma che poi si estenderà fino a San Nicolò (per un totale di 12 chilometri).
Corona contesta la pericolosità del cordolo in caso di eventuale caduta dei ciclisti e ne ipotizza un’alternativa in gomma, soluzione che, aggiunge, renderebbe più facile anche la loro ‘carrabilità’ semmai un mezzo di emergenza in transito dovesse aver bisogno di spazio per passare.
I lavori del primo lotto, di importo complessivo di circa 3 milioni di euro, per complessivi 4 chilometri, affidati alla ditta Di Sabatino Giuseppe & C., sono in corso nel tratto dinanzi alla stazione di servizio Eni di Cartecchio e risaliranno lungo via po, dove sono state già eliminate diverse aiuole spartitraffico – che furono realizzate sul finire degli anni ’90 e anche allora tante polemiche suscitarono tra favorevole e contrari a un restringimento della carreggiata del cosiddetto ‘ stradone’ -.