Per il primo cittadino restano le incertezze sui fondi e il contenuto. Mariani: “Aspetto di vedere le carte di questo nuovo padiglione ospedaliero”
TERAMO – “Sulla proposta del nuovo ospedale di Teramo o, sarebbe meglio dire, del nuovo padiglione dell’ospedale Mazzini, non mi sbilancio prima di aver letto lo studio di fattibilità redatto, che ho chiesto immediatamente dopo aver ascoltato la conferenza stampa. Ad un primo occhio mi sembra un progetto al ribasso rispetto alle ambizioni pregresse di un nuovo ospedale moderno, efficiente e di caratura superiore rispetto all’attuale. Non appena avrò la possibilità di leggere con attenzione tutta la documentazione che la Asl dovrà trasmettermi potrò farmi un’idea compiuta“. Così giudica l’annuncio fatto ieri dal centrodestra di Marsilio e Gatti sullo studio di fattibilità del nuovo Mazzini il consigliere regionale Pd e presidente della Commissione vigilanza della regione Abruzzo, Sandro Mariani.
Un giudizio di prammatica, che anticipa quello che sarà il commento politico sulla proposta di opera, che punterà sulle incertezze, non ancora risolte, sul percorso individuato o da individuare per trovare quel denaro che sulla carta serve per finanziare l’opera, tenendo conto che al momento è disponibile soltanto un terzo della somma necessaria (104 milioni sui circa 285). E’ una certezza che anche il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, chiede, all’indomani di una presentazione “che sta finalmente attuando quella che è la volontà che il consiglio comunale ha espresso ormai più di un anno fa e che la mia amministrazione aveva già manifestato inserendo l’area di Villa Mosca tra i siti individuati“.
Il primo cittadino vuole certezze sui fondi e con quale percorso saranno individuati, augurandosi che restino di “natura pubblica“, anche se esprime dubbi su questo aspetto, avendo notato sull’argomento “un gioco a carte coperte da parte della politica regionale di centrodestra“. Per D’Alberto è necessario anche ribadire “che Teramo avrà un ospedale di secondo livello e provinciale“. Infine, ha confermato la piena disponibilità della sua amministrazione ai passaggi successivi, replicando così al mancato invito alla presentazione: “Non mi stupisce – ha detto il primo cittadino – perchè non è la prima e non sarà nemmeno l’ultima volta. Appartiene al metodo evidentemente di chi governa oggi l’assetto regionale e la Asl, è la conferma del loro modo di concepire le istituzioni e la politica, profondamente diverso dal nostro. L’importante è che eseguano in modo pieno la volontà mia, del consiglio comunale e della città: ospedale di II livello, a Villa Mosca e provinciale“.
ASCOLTA IL SINDACO GIANGUIDO D’ALBERTO SUL NUOVO MAZZINI