VIDEO / Nuovo Mazzini, il sindaco assente non invitato

L’annuncio dell’ospedale cittadino a Villa Mosca ha richiamato la passerella del centrodestra locale e regionale oltre al Comitato pro-Mazzini. Il primo cittadino escluso, ma c’era la neo-presidente del Comitato ristretto Asl

TERAMO – C’erano tanti, alla passerella per l’annuncio dello studi di fattibilità del nuovo ospedale Mazzini di Teramo, vecchi e nuovi fautori del nosocomio a Villa Mosca. La grandissima parte del centrodestra teramano, in particolare l’area di sostenitori di Paolo Gatti (c’erano tra gli altri i consiglieri Luca Corona e Franco Fracassa), i consiglieri regionali della squadra di maggioranza (l’assessore meloniano Umberto D’Annuntiis, la collega consigliera Marilena Rossi), tecnici e medici della Asl di Teramo, i componenti del comitato pro-Mazzini, con Demetrio Rasetti, Siriano Cordoni, Domenico Bucciarelli, e la neo-eletta presidente del Comitato ristretto dei sindaci, la sindaca di Civitella, Cristina Di Pietro. Ed era una ‘conferenza stampa’…

O almeno così l’avevano battezzata alla Asl. A quel punto, vista l’ampio ventaglio di non giornalisti, ci si aspettava che ci fosse anche qualche rappresentante del Comune che quell’ospedale dovrà ospitarlo, ovvero il sindaco Gianguido D’Alberto. Dispettuccio? Forse sì. E’ stato però evocato, quando sia Marsilio che Gatti (che ha chiamato in causa anche il consigliere regionale Mariani sul tema Barbie-Batman) hanno fatto riferimento a chi utilizza troppo spesso a caso il termine storico per legarlo al rappezzo di una buca o all’inaugurazione di un marciapiedi (cit. Gatti) o a chi ha fatto sì che il tempo passasse e facesse diventare concreto il rischio di perdere, come è stato per una piccola parte, il finanziamento (cit. Marsilio).

In ogni caso, la presentazione dello studio per l’hub sanitario da 500 posti, è stata occasione per ribadire il mantenimento di un impegno preso con i teramani. Lo ha detto il Governatore Marsilio: “Un’opera che incarna la volontà della Regione Abruzzo di investire concretamente nella salute e nel benessere dei cittadini. Il nuovo ospedale potrà garantire cure di qualità e servizi eccellenti. Puntiamo a creare un ambiente moderno e stimolante, in grado di attrarre e trattenere i migliori professionisti del settore che non solo eleverà il livello dell’assistenza sanitaria, ma fungerà da catalizzatore per la riqualificazione dell’intera area, rafforzando il ruolo di Teramo come eccellenza e punto di riferimento per la sanità regionale”.

Confermiamo il nostro impegno a rendere la sanità abruzzese un’eccellenza – ha proseguito Marsilio – si tratta infatti di un investimento che guarda al futuro, mettendo al centro le persone e le loro esigenze, in una visione di sanità efficiente, sostenibile e innovativa. Un terzo delle risorse economiche previste è già disponibile nelle casse regionali. Per la parte restante cerchiamo di reperire ulteriori finanziamenti, se necessario, si farà ricorso all’accensione di un mutuo, assicurando così la completa copertura dei costi”.

Il nuovo Ospedale di Teramo – ha spiegato l’assessore Nicoletta Verì – è un progetto che pone al centro la riorganizzazione dell’offerta sanitaria, attraverso la creazione di una struttura dotata di percorsi assistenziali integrati, tecnologie diagnostiche avanzate e spazi pensati per ottimizzare i flussi dei pazienti. E’ il risultato di una programmazione sanitaria che guarda non solo al miglioramento dell’efficienza operativa, ma anche alla sostenibilità e alla qualità delle cure, con un’attenzione particolare alla sicurezza e al comfort del paziente. Rappresenta non solo un segnale di attenzione concreta verso la sanità locale, ma anche una visione di lungo termine per la salute pubblica in Abruzzo, grazie alla collaborazione tra istituzioni e operatori del settore”.

L’ospedale di Teramo sarà un ospedale hub per acuti e per intensità di cure – ha aggiunto il direttore Di Giosia – altamente tecnologico, flessibile e rispondente alle nuove linee di indirizzo in tema di edilizia e organizzazione sanitaria. Nella nostra idea sarà un grande nuovo ospedale in città, un ospedale che farà grande la nostra sanità. Soprattutto, ci tengo a sottolinearlo, non sarà un quarto lotto dei complessi già esistenti. Sarà un ospedale nuovo, grande e completamente autonomo. Costituirà, con i presidi di Atri, Giulianova e Sant’Omero una rete integrata di assistenza ospedaliera per acuti sull’intero territorio provinciale, una rete efficiente, flessibile e attrattiva. In conclusione vogliamo realizzare una struttura ospedaliera che dovrà essere all’avanguardia per i prossimi 50 anni e quindi essere attrattiva per gli operatori sanitari di eccellenza ma anche per i malati in tutto il Centro Italia”.

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