Scattano le ricerche dopo la segnalazione di Teramo Vivi Città per un presunto ferito dopo una rissa. Il tunisino di 19 anni portato dai connazionali nella struttura-dormitorio: quando interverrà la Regione per metterla in sicurezza?
TERAMO – Stavolta è stato lo stesso questore Carmine Soriente a toccare con mano l’emergenza che si vive all’interno della Casa dello sport di via Taraschi, un edificio in passato icona dello sport a tutti i livelli, dove abbiamo vissuto in tanti gioie e dolori delle formazioni cittadine e praticato a lungo le discipline sportive. Abbandonata dal terremoto perchè inagibile e che soffre i ritardi della Regione Abruzzo – proprietaria della struttura – di un recupero mai avviato.
E’ stato lui ad accorrere sul posto nel pomeriggio di oggi quando si è sparsa la notizia: Marcello Olivieri, presidente dell’associazione ‘Teramo Vivi Città’ aveva ricevuto informazione, e lo ha segnalato alle autorità, della possibile presenza all’interno di uno straniero, ferito in una rissa, trasportato a spalla da alcuni connazionali. Sul posto c’erano già la volante della Polizia di Stato e una gazzella dei carabinieri, assieme ai vigili del fuoco che stavano facendo strada all’interno sia alle forze dell’ordine che ai sanitari del 118, muniti di caschetto di protezione. Un intervento ad alto rischio per loro. Nessuno sa cosa accade dentro l’edificio, soprattutto di notte, che viene utilizzato come dormitorio illegale da un nutrito gruppo di stranieri, magrebini e di colore, visti e filmati anche, da molti cittadini e residenti della zona: quattro almeno gli ingressi creati nella struttura, forzando finestre e cancellate.
Dopo circa un’ora di ricerche, al piano superiore, nell’angolo ad ovest, su circonvallazione Spalato, è stato trovato un tunisino del 2003, che stava orinando contro una finestra, reggendosi in piedi a malapena. Era in stato confusionale, si presume molto probabilmente per aver esagerato con l’alcol, se non sotto l’effetto di stupefacenti. E’ stato adagiato in barella e trasferito in ospedale al Mazzini. Il soccorso ripropone le necessità, diventata ormai una urgenza, di affrontare in maniera decisiva il problema della presenza e convivenza con la città con le diverse comunità di stranieri, soprattutto tunisini e marocchini. Mettendo assieme le occupazioni abusive, le risse, i pestaggi e le aggressioni in cui risultano protagonisti questi cittadini stranieri (e il questore è testimone diretto di almeno due episodi, perché oltre a questo è intervenuto 48 ore fa per sedare una rissa tra giovani tunisini in piazza Martiri), il numero di episodi violenti o di degrado stanno influendo sulla tranquillità e la sicurezza del vivere comune a Teramo. Adesso le emergenze stanno diventando troppe, insomma.
Qui alla Casa dello Sport in particolare, l’ultima denuncia di Teramo Vivi Città, prima di questa, è di due giorni fa. A chi non torna in mente la tragedia di via Longo di due anni fa esatti? Anche in quel caso la morte di Ablie e Alessia arrivò al culmine di una serie di allarmi lanciati sull’emergenza immigrati e poveri senza fissa dimora. Ci scapparono i morti.
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