Il Cda presieduto da Grotta ‘ripara’ a una cronica mancanza a Colleatterrato Basso. In via Giovanni XXIII dalla demolizione rinasceranno 6 alloggi in più
TERAMO – Il ripristino degli ascensori nel famoso condomino di via Adamoli 48, emblema della ricostruzione a metà delle case Ater e la delocalizzazione dei condomini inagibili di Frondarola con la loro ricostruzione a Colleatterrato, e la demolizione con ricostruzione delle palazzine di via Giovanni XXIII 79-81, sono alcune delle più importanti decisioni adottate dal nuovo Consiglio di amministrazione dell’Ater di Teramo, presieduto da Alfredo Grotta e composto da Francesca Persia e Camillo Graziano.
Nell’ultima riunione, infatti, il Cda ha deliberato gli interventi, che “mirano a migliorare la qualità della vita degli inquilini e a rispondere in modo concreto alle esigenze abitative del territorio“.
Gli ascensori delle palazzine di via Adamoli 48, fa Colleatterrato Basso, ermi da tempo immemore anche dopo la ristrutturazione degli edifici, dopo un incontro con una delegazione di inquilini e un sopralluogo sul posto, saranno ripristinati. L’intervento si rende necessario a seguito di problemi tecnici rilevati dopo la conclusione dei lavori di ricostruzione post-sisma. Il Cda ha dato mandato al direttore di attivare tutte le procedure necessarie per il ripristino, finanziando l’intervento con economie residue derivanti da altri progetti già conclusi. “Il ripristino degli ascensori – ha dichiarato il presidente Alfredo Grotta – è una priorità assoluta per migliorare la qualità della vita dei nostri inquilini, in particolare delle persone anziane e con disabilità“.
Saranno invece abbattute ma non ricostruite le palazzine di Frondarola, danneggiate dal terremoto e sfollate da tempo. In collaborazione con l’Ufficio del Commissario per la ricostruzione e il Comune di Teramo, il progetto prevede due direttrici principali: la demolizione e la riqualificazione dell’area oggi occupata, con l’obiettivo di valorizzare gli spazi e integrarli nel contesto ambientale, e la ricostruzione degli edifici in una nuova area a Colleatterrato, più vicina alla città e meglio collegata al tessuto urbano. “Questa scelta risponde sia alla preferenza manifestata dagli assegnatari per abitazioni più centrali, sia alla necessità di migliorare il contesto urbano della frazione. La delocalizzazione non è solo una scelta tecnica, ma un’opportunità per offrire abitazioni più sicure e moderne – ha spiegato Grotta –. Al contempo, riqualifichiamo un’area importante, trasformandola in una risorsa per la comunità”.
Un altro intervento significativo riguarda la demolizione e ricostruzione dell’edificio Erp di via Giovanni XXIII 79-81. Le indagini strutturali hanno evidenziato carenze nei materiali, rendendo più vantaggiosa la sostituzione edilizia rispetto al miglioramento sismico. Il nuovo progetto prevede anche un ampliamento di 6 alloggi (2 al primo piano, 3 al secondo e uno al terzo), grazie allo sdoppiamento di alcune unità per meglio rispondere alle esigenze delle famiglie. “Questa decisione, condivisa dagli attuali inquilini, tiene conto dell’urgente necessità di aumentare il patrimonio abitativo disponibile per il Comune di Teramo – conclude il presidente Ater -“.