L’esponente di ‘Teramo è meglio’ ipotizza un modello Bottura e indica i capannoni del comune in via Orto agrario quale location da recuperare
TERAMO – “La città di Teramo ha bisogno di una Mensa sociale degna di questo nome, che dia nutrimento e al contempo dignità a chi ne ha bisogno, considerato che il problema della fame esiste da tempo nel nostro territorio e non accenna a diminuire con l’aggravarsi della grande crisi economica che coinvolge l’Europa, nonché con l’accrescersi delle disuguaglianze fra le fasce più povere e quelle più benestanti della popolazione“.
E’ sulla base di queste considerazioni che Maria Cristina Marroni, consigliera comunale di ‘Teramo è meglio’, chiede la realizzazione a Teramo di un refettorio sociale, sull’esempio fornito dai 13 ‘Refettori’ istituiti attraverso il progetto ‘Food for soul’, cibo per l’anima e il corpo, per le persone e le città, dallo chef internazionale Massimo Bottura.
L’idea ha anche una sua location, secondo la consigliera Marroni: i capannoni (di proprietà comunale) ubicati alla Madonna delle Grazie, tra via Ettore Bianco e via Orto agrario, eletti a luogo simbolo del degrado cittadino.
“Il Refettorio – dice la consigliera Marroni – rappresenta il luogo eminente dove nutrire le persone, ma anche la creazione di uno spazio che faccia sentire tutti gli ospiti accolti e benvenuti, membri degni e fondamentali della nostra città, un motivo di impegno nel sociale, prendendosi cura degli altri attraverso il potere coesivo della tavola“.
La Marroni ne ha fatto una mozione all’attenzione del Consiglio comunale, “affinché si proceda alla più ampia riqualificazione dell’area in questione, stanziando all’uopo le necessarie risorse di bilancio, così da adibire uno dei due capannoni a Refettorio sociale, realizzando in tal modo un servizio pubblico basilare che è prioritario per le esigenze della comunità teramana, nonché stabilendo le modalità gestionali più opportune per la conduzione efficiente ed efficace della struttura e dei servizi ad essa demandati“.