Prati di Tivo: Finori moroso, l’Asbuc ritira la concessione sui terreni

Scritta la parola fine sulla stagione. Il gestore/custode degli impianti nominato dal tribunale non ha versato la quota semestrale. Senza contratto la Regione non rilascia autorizzazione all’esercizio

PIETRACAMELA – Che Marco Finori, il gestore/custode degli impianti dei Prati di Tivo e Pratoselva nominato dal tribunale di Teramo, non avesse alcuna intenzione di aprire per la stagione invernale lo si evince non già dalla polemica (l’ennesima) artatamente inscenata su revisioni, manutenzioni e O’BellX con la Provincia di Teramo quanto dalla comunicazione che nella giornata di oggi il presidente dell’Asbuc, Paride Tudisco, gli ha inviato via pec: Finori risulta essere moroso delle quote previste a corrispettivo dell’uso dei terreni e per questo la convenzione stipulata con gli Usi civici è cessata dal 21 dicembre scorso. Finori per poter continuare ad avere l’autorizzazione all’uso dei terreni avrebbe dovuto, secondo contratto, versare la quota semestrale di 16.500 euro.

Ciò vuol dire che se anche Finori fosse stato ‘illuminato’ dalla volontà di aprire almeno la seggiocabinovia, adesso non potrebbe più farlo. Non avendo questa autorizzazione da parte dell’Asbuc, non può ottenere la concessione regionale del Dipartimento infrastrutture e trasporti per gli impianti a fune, ovvero l’autorizzazione al pubblico esercizio.

Si tratta del de profundis sull’ennesima stagione invernale, qualora ci fosse ancora qualcuno in giro che potesse ipotizzare un miracolo dell’ultima ora. Mentre il gestore/custode posta sui social immagini festanti della sua nuova attività nella stazione sciistica marchigiana di Monte Prata dove gli impianti sono stati riaperti dopo otto anni, ai Prati resta la desolazione di un centro turistico dalle enormi potenzialità che resta chiuso all’esercizio dello sci.

Non è escluso che l’Asbuc proceda adesso al recupero delle somme ancora da incassare, relative anche all’anno 2023.

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