Fabiana uccisa da un mix di droghe: era già morta quando hanno tentato di bruciarla

L’autopsia conferma quanto anticipato: non si è mai trattato di femminicidio ma di una tragedia forse annunciata. Esclusa qualsiasi violenza

TERAMO – Come già avevamo sottolineato ieri, da subito i rilievi sul corpo e sul luogo avevano fatto scemare l’ipotesi di un femminicidio e dell’efferato delitto: Fabiana Piccioni è morta per un arrestato cardiocircolatorio molto probabilmente provocato da un mix di stupefacenti, cocaina su tutti, di cui sono risultate positivi i test eseguiti dal medico legale Antonio Tombolini nel corso dell’autopsia.

Nei polmoni non ci sono tracce di fumo, questo conferma che le ustioni sono state provocate quando la donna era già morta. L’esame necroscopico non è riuscita a stabilire al momento la data della morte, se due o tre giorni prima del ritrovamento del suo corpo come si ipotizza, perchè il clima e le condizioni ambientali del luogo del ritrovamento hanno inciso sui parametri presi a riferimento per questa valutazione.

Come già anticipato, resta la responsabilità di chi ha occultato il cadavere prima o dopo averne violato la sacralità, usando vilipendio su di esso. Per questo adesso servirà l’approfondimento investigativo sulla posizione di almeno tre persone, una delle quali, allontanatasi in contemporanea con la scomparsa di Fabiana, e suo amico, è stata già chiarita. L’uomo i è messo a disposizione degli investigatori. Nelle prossime ore potrebbe essere ascoltato invece l’uomo indicato dai famigliari come frequentatore della vittima e con cui Fabiana ha trascorso anche il recente Capodanno.

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