Incidente mortale, assolti i dipendenti della Provincia

Ciclista ascolano morì contro un camion sulla provinciale ad Ancarano: condannati in primo grado, per i giudici aquilani il restringimento della carreggiata invece era segnalato correttamente

TERAMO – Sentenza ribaltata in Corte d’appello, sulla tragica morte del ciclista 57enne ascolano Marino Urriani, deceduto nell’incidente lungo la provinciale 1B che da Ancarano conduce sulla Bonifica del Tronto, l’1 novembre del 2016.

I dipendenti della Provincia di Teramo Leo Di Liberatore, già dirigente del settore viabilità, Dario Melozzi, in quanto responsabile del primo nucleo operativo viabilità, e Lucio De Sanctis, allora coordinatore del primo nucleo, imputati per omicidio colposo per avere, a vario titolo, compiuto omissioni nelle proprie responsabilità sulla sicurezza della strada, condannati complessivamente a sette anni di reclusione nell’ottobre del 2023, sono stati assolti oggi perché “il fatto non costituisce reato“.

Il ciclista che percorreva in discesa la strada provinciale, finì violentemente contro il cassone di un autoarticolato che procedeva in senso contrario, all’altezza di un restringimento di carreggiata per una frana. I giudici aquilani di secondo grado non hanno concordato con le conclusioni del giudice monocratico Marco Procaccini, ritenendo che il restingimento era stato correttamente segnalato dai cantonieri provinciali e che l’incidente fu responsabilità esclusiva del conducente del mezzo pesante, che invase l’unica corsia del doppio senso alternato, senza rispettare la segnaletica che obbligava alla precedenza nei confronti dei mezzi del senso contrario. I dipendenti provinciali erano assistiti dagli avvocati Vincenzo Di Nanna (Lucio De Sanctis), Pietro Referza (Leo Di Liberatore) e Guglielmo Marconi (Dario Melozzi).

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