Ispezione all’ospedale di Sant’Omero dei consiglieri regionali di opposizione con il sindaco Luzii. Critiche sulle questioni ostetricia e chirurgia
SANT’OMERO – Questa mattina i consiglieri regionali Dino Pepe (Pd) e Giovanni Cavallari (Abruzzo Insieme), accompagnati dal sindaco di Sant’Omero Andrea Luzii (componente del Comitato ristretto dei sindaci della asl di Teramo), hanno effettuato una visita ispettiva all’ospedale Val Vibrata di Sant’Omero, e sono stati accolti dal Direttore amministrativo, Franco Santarelli, e dal direttore di presidio, Guido Angeli.
“Ringraziamo tutti gli operatori sanitari per la professionalità e disponibilità che ci hanno permesso di avere un confronto con i responsabili di ogni reparto mettendo in evidenza luci e ombre, punti di forza e di debolezza dell’intero nosocomio vibratiano – hanno dichiarato i due consiglieri regionali teramani -. L’ospedale di Sant’Omero è un presidio di frontiera e in quanto tale rappresenta il primo argine per il contrasto alla mobilità passiva che, alla luce dei dati pubblicati nei giorni scorsi dall’Istituto Gimbe, è sempre di più un costo per la sanità abruzzese (oltre 100 milioni l’anno), schiacciata da una pesante migrazione di cittadini alla ricerca di una sanità migliore”.
Al centro della visita anche la questione relativa alla chiusura dell’unità operativa complessa di Ostetricia e ginecologia: “La legge regionale, approvata da Marsilio e i suoi – sostengono Pepe e Cavallari -, purtroppo prevede anche l’eliminazione dell’Unità operativa complessa di Chirurgia. Nella legge di riordino l’unico ospedale della provincia di Teramo a perdere delle Unità operative complesse è stato l’ospedale di Sant’Omero. Addirittura, in ambito regionale, il punto nascita di Sulmona con meno di 200 parti l’anno conserva il primario e la UOC. Sant’Omero, invece, con oltre 600 parti all’anno, perde la UOC e il primario. Abbiamo di nuovo evidenziato la necessità di ripristinare le Unità operative oggetto dell’eliminazione e continueremo a monitorare l’andamento della programmazione sanitaria, confidando in una revisione attraverso l’atto aziendale e soprattutto nelle linee guida che l’assessorato sta predisponendo.
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Ciò che ci sta a cuore è che il servizio sanitario e in particolar modo in quest’area di ‘frontiera‘ della Val Vibrata venga valorizzato e implementato con risorse umane e nuovi investimenti e non declassato”.