Metalmeccanici, presidio per il contratto in largo San Matteo

Anche Cisl, Cgil e Uil locali aderiscono venerdì prossimo allo sciopero nazionale del settore

TERAMO – E’ confermato lo sciopero del settore metalmeccanico indetto da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil per venerdì 21 febbraio, sul tema del rinnovo del contratto nazionale, dopo la rottura delle trattative con Federmeccanica-Assistal nel novembre 2024. A Teramo i sindacati hanno organizzato un presidio sotto alla Prefettura, in largo San Matteo, alle 10.

L’obiettivo è quello di esercitare pressione sulle controparti, che hanno avanzato proposte che mettono in discussione il modello contrattuale esistente, senza rispondere alle necessità dei lavoratori. Le richieste sindacali riguardano l’aumento salariale reale, con incremento di 280 euro sui minimi contrattuali, il miglioramento delle condizioni lavorative, con la riduzione dell’orario di lavoro, la stabilizzazione dell’occupazione e la garanzia di pari diritti negli appalti. Infine, il contrasto alla precarietà e la sicurezza sul lavoro: tutele per i lavoratori precari e interventi concreti per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Federmeccanica – scrivono i rappresentanti sindacali locali Marco Boccanera (Cisl), Natascia Innamorati (Chil) e Michele Paliani (Uil) – , anziché trattare sulle proposte avanzate da parte sindacale (dopo ampia consultazione con lavoratrici e lavoratori) fa una contro piattaforma, un altro modello contrattuale dunque, che non risponde alle esigenze di chi pretende dignità, con aumenti salariali irrisori per i lavoratrici e lavoratori“.

Le precedenti mobilitazioni hanno registrato un’ampia adesione da parte dei lavoratori. Il primo sciopero in provincia di Teramo si è svolto il 7 gennaio scorso, con un presidio davanti ai cancelli della Confindustria teramana. Successivamente, gli scioperi organizzati su tutto il territorio nazionale hanno visto punte di partecipazione fino al 90% in molte aziende, segnale chiaro della volontà di lavoratrici e lavoratori di ottenere un rinnovo contrattuale equo.

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