Il Consiglio comunale straordinario approva il documento che impegna gli attori impegnati nella questione: non ci sono solo i numeri di detenuti e agenti a preoccupare
TERAMO – Andare oltre i numeri che spesso possono essere freddi e disegnare una condizione temporale, per affrontare alla radice i problemi del carcere di Castrogno per trovare una soluzione che riconsegni dignità non solo alla popolazione detenuta ma anche e soprattutto al personale di polizia penitenziaria.
Il consiglio comunale straordinario di Teramo, riunito su iniziativa del consigliere di maggioranza Andrea Core, questa mattina ha riunito i rappresentanti istituzionali a diverso livello con una grossa risposta di partecipazione anche nell’amministrazione penitenziaria oltre che politica. C’erano, tra gli altri, deputati, i consiglieri regionali e comunali, il Garante dei detenuti, la direttrice del penitenziario teramano Lucia Avantaggiato e il comandante del corpo di Polizia penitenziaria, Igor De Amicis.
A Castrogno, al di là delle tante parole e denunce registrate negli ultimi anni, non c’è soltanto il nodo del sovraffollamento dei detenuti e la carenza cronica di agenti di penitenziari (nel primo caso su una capienza di 255 posti ci sono 429 ristretti nelle 200 celle disponibili sui 4 piani, nel secondo appena 160 unità presenti delle 221 necessarie): come sottolineato da chi ci vive e lavora, la popolazione detenuta è cambiata negli anni, con la presenza della stragrande maggioranza di detenuti stranieri. Un vero percorso riabilitativo presupporrebbe intanto la presenza di personale più formato rispetto a queste esigenze. sia sotto il profilo degli agenti, molti giovani e ‘buttati’ nella mischia con poca esperienza e preparazione rispetto a questo rapporto, sia sul piano culturale, come ad esempio i mediatori. C’è chi ha ovviamente sottolineato la necessità di interventi strutturali non più rinviabili (anche se a breve dovrebbero partire i lavorini ristrutturazione del tetto e fermare definitivamente le gravi infiltrazioni di acqua), sfruttando le tante risorse governative disponibili, sia chi ha chiesto di trovare soluzione al problema della mancanza di trasporti da e verso la struttura penitenziaria, compreso quello del fondo stradale dissestato.
L’assise civica, alla fine del lungo dibattito mattutino, ha licenziato un ordine del giorno condiviso, in cui si invitano “tutti i rappresentanti di ogni livello istituzionale di farsi portatori delle istanze sia delle associazioni di settore che dei lavoratori e relativi sindacati, prima fra tutte la richiesta di separare il provveditorato del Lazio da quello dell’Abruzzo e del Molise;
al Ministro Nordio di intervenire tempestivamente destinando risorse straordinarie alla realtà del nostro territorio sia da un punto di vista economico sia attraverso l’assegnazione del personale sufficiente e necessario al funzionamento della struttura;
al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di valutare, all’interno della riorganizzazione dei circuiti penitenziari, così come chiesto dagli stessi sindacati di polizia penitenziaria, di caratterizzare il carcere di Teramo, anche in virtù dei positivi risultati registrati in questi anni dal Polo Universitario Penitenziario di UniTE-Castrogno, come istituto destinato ad ospitare prevalentemente detenuti impegnati in percorsi formativi, anche coinvolgento le scuole superiori e l’Ufficio Scolastico Provinciale e Regionale, e di valorizzarne anche l’esperienza, grazie a progetti già portati avanti negli anni passati con associazioni del terzo settore e a un progetto avviato da qualche mese con un’università romana, di percorsi rieducativi delle persone detenute per violenza di genere e sex offender;
al Ministro Nordio il potenziamento del personale qualificato come Mediatore culturale, con particolare attenzione alle etnie di provenienza della popolazione detenuta;
Inoltre si impegna l’amministrazione comunale
ad interessare la Regione Abruzzo, affinchè incrementi il chilometraggio a disposizione del Comune di Teramo per il TPL e di conseguenza il numero di corse che serve Castrogno, attualmente limitato soltanto a due corse al giorno, anche con risorse endogene, dal centro e dalla zona stazione verso la casa circondariale di Castrogno.
A realizzare una pensilina coperta per l’attesa dei pullman, poiché attualmente la casa circondariale di Castrogno ne è sprovvista.
Ad installare un’adeguata segnaletica stradale che indichi il carcere, poiché tuttora non esiste un’adeguata segnaletica di indicazione che sarebbe utile, come dice la normativa, per la guida o per trovare luoghi di interesse, servizi e strutture.
A provvedere alla manutenzione della strada di accesso e di collegamento tra la Casa Circondariale di Castrogno e le principali arterie urbane, in quanto attualmente questa risulta dissestata.
A sostenere dei corsi di alfabetizzazione, soprattutto dei numerosi detenuti stranieri, coinvolgendo Dirigenti scolastici e Scuole primarie e Secondarie di primo grado del territorio comunale di Teramo;
A sostenere con adeguati finanziamenti le iniziative delle associazioni di volontariato che operano all’interno della struttura carceraria con notevoli difficoltà economiche per l’approvvigionamento degli strumenti operativi necessari alla loro attività.
A sostenere con adeguati finanziamenti le iniziative delle associazioni di volontariato che operano all’interno della struttura carceraria con notevoli difficoltà economiche per l’approvvigionamento degli strumenti operativi necessari alla loro attività.