Il consigliere regionale Pd riflette: “Non sono in contrasto con D’Angelo ma il sindaco scelga: o imprime slancio alla rigenerazione urbana già avviata o imbocca la strada dell’involuzione”
TERAMO – “Respingo ogni illazione su presunte assenze determinate da una resa dei conti politica tra il sottoscritto e il Presidente della Provincia, Camillo D’Angelo, con il quale, oggi, non esiste alcun contrasto politico o personale e Gianguido D’Alberto non si trova nella stessa situazione in cui versava l’ex Sindaco Maurizio Brucchi nel 2017 e io non sono e non sarò mai colui che interpreterà il ruolo di quel ‘Bruto’ che la città ha già conosciuto”. Sandro Mariani, consigliere regionale del Pd e presidente della Commissione vigilanza in Emiciclo, offre il suo personale “‘chiarimento” rispetto ad “alcune ricostruzioni giornalistiche” che hanno fatto seguito al consiglio comunale di ieri, rinviato per mancanza di munero legale.
Mariani ritiene necessario intervenire all’indomani dell’assenza di alcuni consiglieri ‘non giustificati’, quantomeno tre (Lancione, Papa e Mistichelli), che non ha permesso di raggiungere il numero minimo per proseguire l’assemblea civica giunta al voto sul permesso a costruire per la realizzazione dei Muse per il Convitto alla Cona. Intervenire per affermare che “gli unici Consiglieri comunali in qualche modo riconducibili politicamente al sottoscritto sono coloro che fanno parte del gruppo del Partito Democratico, ma esclusivamente perché sono espressione dello stesso partito nel quale milito e che ho l’onore di rappresentare per la terza legislatura consecutiva in Consiglio Regionale. Qualsiasi altra ricostruzione è a dir poco lontana dalla realtà dei fatti!“.
Ma anche per riflettere pubblicamente sul fatto che “l’Amministrazione Comunale, con il Sindaco in testa, sia davanti a un bivio storico dove può scegliere di imprimere un decisivo slancio verso la rigenerazione cittadina già avviata o, al contrario, imboccare la strada dell’involuzione politico amministrativa che la riporti a posizioni di retroguardia. Oggi come mai prima d’ora, in una fase di profondi cambiamenti, è fondamentale che il governo della città affronti con la massima attenzione le ricadute delle proprie scelte sulla vita quotidiana dei cittadini, dalla programmazione dell’edilizia scolastica alla ricostruzione post sisma, intesa sia in senso materiale che socio-economico – prosegue Mariani -, solo per citare due ambiti tra quelli più importanti, passando anche alle politiche di mobilità sostenibile con la realizzazione delle piste ciclopedonali e il PUMS: è improcrastinabile trovare soluzioni e rimedi che siano concordi con il sentire comune dei teramani e in linea con il bisogno di vivere una città che renda più semplice la vita dei cittadini residenti“.
Una riflessione da prendere in considerazione ancor più per il fatto che, sostiene Mariani, “il centrodestra al governo della Regione e del Paese continua a concentrare le proprie attenzioni benevoli su altri capoluoghi di provincia della nostra regione, facendo ‘non scelte’ sulla città di Teramo e regalando solo illusioni come la pantomima del nuovo ospedale Mazzini”. Ecco perchè l’amministrazione D’Alberto dovrebbe sobbarcarsi la responsabilità ulteriore di “proteggere la città e, allo stesso tempo, rilanciarla affrontando le sfide imposte dal presente”
Mariani aggiunge che, messo in atto quel cambiamento di rotta descritto, continuerà “ad essere lealmente al fianco di chiunque voglia il bene di Teramo, dal Sindaco all’ultimo dei Consiglieri, con ogni possibile azione che riterrò utile per proteggere e rilanciare la città. Il mio impegno sarà sempre trasparente e privo di retro pensieri e auspico di trovare sempre interlocutori pronti a porsi come risolutori e facilitatori e mai come temporeggiatori vittime dell’inedia del tempo“.
“Auspico che l’Amministrazione Comunale avvii al più presto una riflessione ampia e approfondita su questi e altri temi aprendosi al vero ascolto dei cittadini, valutando anche eventuali correttivi e cambi di rotta se ritenuto necessario: è questa la cifra con la quale si misura la levatura istituzionale di chi pro tempore ricopre ruoli pubblici – è il pensiero del consigliere regionale che ci tiene a puntualizzare, infine, che “Gianguido D’Alberto non si trova nella stessa situazione in cui versava l’ex Sindaco Maurizio Brucchi nel 2017 e io non sono e non sarò mai colui che interpreterà il ruolo di quel “Bruto” che la città ha già conosciuto“.