Decesso per cause naturali, ma il magistrato ha disposto l’autopsia. L’Associazione Codice Rosso: “Ennesima morte per mano dello Stato”. Domenico Di Rocco aspettava l’udienza del 5 aprile per la detenzione alternativa. Assembramento di rom nell’area dell’obitorio
TERAMO – Si chiamava Domenico Di Rocco, giuliese di 43 anni, il detenuto trovato senza vita questa mattina nella sua cella all’interno del carcere di Castrogno. Le autorità parlano di morte naturale, molto probabilmente un arresto cardiocircolatorio, per chiarire la quale, in ogni caso, verrà eseguita l’autopsia: la salma, sottoposta a ispezione esterna nel penitenziario, è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale Mazzini per l’autopsia disposta dal magistrato di turno.
Torna a far sentire la sua voce l’Associazione Codice Rosso attraverso la sua portavoce, l’avvocato Adele Di Rocco: “E’ l’ennesima vittima per mano dello Stato, il primato del peggior carcere d’Italia, Castrogno – ha detto -“.
Secondo quanto riferito dalla stessa Di Rocco, Domenico, chge era affetto da diverse patologie, la scorsa settimana aveva avanzato richiesta di trasferimento per detenzione alternativa al carcere in due comunità o agli arresti domiciliari, ed era in attesa dell’udienza fissata per il prossimo 5 aprile”.
Numerose persone di etnia rom, si sono assembrate questa mattina dinanzai al carcere e successivamente nell’area circostante l’obitorio del Mazzini, attualmente presidiata dalle forze dell’ordine.