Per sostituire il liquidatore dimissionario sono stati chiamati l’ex assessore regionale Giorgio D’Ignazio, l’ex consigliere comunale Passerini e il segretario generale Asbuc, Ferro
TERAMO – Come nello stile di questa vicenda, che ci ha abituato a colpi di scena ormai da almeno 6 anni, anche la nomina dell nuovo commissario liquidatore della Gran Sasso Teramano, ha riservato questa mattina novità particolari. Intanto non sarà uno soltanto il professionista chiamato a ricoprire il ruolo che è stato del dimissionario Gabriele Di Natale: per sostituirne uno, infatti, ne sono stati chiamati addirittura tre. E a leggere i nomi, per due terzi di loro molto probabilmente si tratterà della prima esperienza in assoluto in tema di procedure di liquidazione societaria.
Il presidente della Provincia, Camillo D’Angelo, in qualità di socio di maggioranza della Gst, ha proposto infatti la terna composta da Piergiorgio Passerini, bancario, già consigliere comunale a Teramo nella lista organizzata da Valdo Di Bonaventura, Giorgio D’Ignazio, già assessore comunale e regionale (al turismo), oggi responsabile del Pd a Giulianova, e Valerio Ferro, che in materia di montagna, e Prati di Tivo nello specifico, mastica l’argomento da tempo, essendo il segretario generale dell’Asbuc (l’Amministrazione separata degli usi civici) di Pietracamela – che fa parte della compagine sociale della Gst -. Proposta non votata dalla Camera di commercio, assente all’assemblea la Regione Abruzzo.
“Non solo dei rappresentanti ma dei veri interlocutori che conoscono e hanno a cuore gli interessi di questo comparto, della comunità e delle istituzioni locali – ha sottolineato D’Angelo presentandoli –. E’ una proposta collegiale che ci garantisce anche rispetto alle prossime tappe, a partire da quelle giudiziarie. Un supporto per riannodare i fili di una vicenda che si trascina da troppi anni senza fare passi avanti. La Provincia sta investendo molto su questo comparto, sulla viabilità certamente, sia a Fano Adriano che a Pietracamela. Quello di oggi è un segnale forte anche per i nuovi imprenditori che con un atto di fiducia stanno investendo sul versante teramano del Gran Sasso”.
Ecco. invece il resto del testo del comunicato stampa che ha accompagnato la comunicazione della nomina:
“Il pensiero di tutti è rivolto al 12 maggio quando il Tribunale di Teramo dovrà esprimersi sulla controversia tra Gst e l’attuale gestore e custode giudiziale, Marco Finori, in merito alla vendita degli impianti (esclusa la cabinovia, di proprietà provinciale). Due gli scenari: il Tribunale potrebbe chiedere a Finori di acquistare il ramo d’azienda (esclusa la cabinovia) e in caso di non ottemperanza la Gst tornerebbe in possesso dei beni e della concessione della cabinovia, aprendo la strada alla sua definitiva liquidazione.
“Qualche settimana fa il Consiglio provinciale ha dato mandato al Presidente di dare vita al piano per il rilancio della montagna teramana che prevede che l’Ente torni in possesso della cabinovia assumendone la gestione diretta o affidandola alla società partecipata, il CoPE Consorzio Punto Europa. Obiettivo comune, anche dei Soci, è chiudere la partita della Gran Sasso teramano e avviare una nuova stagione per la gestione degli impianti di risalita.
“Ai neo revisori (commissari, ndr) D’Angelo ha chiesto ”celerità con un esame approfondito di tutta la documentazione, se ve ne fosse bisogno metteremo a disposizione anche dei locali della Provincia per il vostro lavoro”