La Cassazione complica la vita di Chiodi e Rabbuffo

TERAMO  Una recente sentenza delle sezioni unite civili della Cassazione potrebbe mettere in crisi il progetto del sindaco Chiodi e dell'assessore Rabbuffo di trasformare il centro storico di Teramo in parcheggi a pagamento. Secondo i supremi giudici sono nulle le multe sulle strisce blu se nella stessa zona non esistono aree per parcheggio libero. Ovvero, nei centri urbani ad esclusione delle zone a traffico limitato, delle aree pedonali e da quelle di particolare rilevanza urbanistica gli amministratori comunali devono realizzare, sempre, aree di sosta libera accanto ai posteggi a pagamento a fascia oraria. Il precedente lo ha provocato il ricorso di un avvocato di Quartu Sant'Elena che aveva fatto ricorso al giudice di pace contro una serie di multe elevate dai vigili urbani perchè parcheggiava sulle strisce blu senza pagare il ticket. Il ricorrente sosteneva che le multe a lui inflitte dovevano essere nulle perchè il comune non aveva previsto la realizzazione di 'adeguate aree destinate al libero parcheggio, come previsto dal comma 8 dell'articolo 7 del codice della strada'. Il giudice di pace di Cagliari gli aveva dato ragione: contro il verdetto il Comune di Quartu Sant'Elena aveva opposto ricorso alla Cassazione. La Suprema corte ha affermato che il reclamo del comune 'non merita accoglimento' in quanto il comune non aveva emanato 'provvedimenti amministrativi istitutivi delle zone a parcheggio a pagamento accompagnate anche dall'obbligo di prevedere aree di parcheggio libere'. Ad avviso delle sezioni unite, sentenza 116, al giudice di pace è consentito accertare eventuali vizi di legittimità, nelle delibere comunali relative all'istituzione di posteggi a pagamento, 'come quello consistente nella violazione dell'obbligo di istituire zone di parcheggio gratuito e libero in prossimità di aree in cui venga vietata la sosta o previsto il parcheggio solo a pagamento'. Per quanto riguarda la zona nella quale parcheggiava l'avvocato, il Comune di Quartu non ha mai dimostrato che tale area rientrasse, quanto meno, nella zona 'A' ossia tra quelle di rilevante interesse urbanistico. Cos_ il reclamo del comune è stato rigettato.