TERAMO Una folla commossa, una omelia incentrata sul personaggio, sulle passioni di un uomo catturato dal calcio quale grande rifugio 'sentimentale', una bandiera biancorossa ad avvolgere il feretro in un tenero abbraccio e poi l'ultimo passaggio sotto la Curva Est dello stadio Comunale: Teramo ha salutato cos_ Mariuccio 'Mbajatella. Dalla chiesa di Sant'Antonio un lungo applauso ha avviato il definitivo passeggio lungo il corso Cerulli, poi in piazza Orsini e via Veneto fino al Comunale, dove oggi il 'suo' Teramo riprende il campionato. Nel corteo gli amici di sempre, quelli del club di tifosi intitolato a lui, i parenti, i conoscenti, i teramani. Tra di essi anche il sindaco Gianni Chiodi, accompagnato dal vicesindaco Berardo Rabbuffo, a testimoniare il saluto della comunità a un suo cittadino che se ne va dopo aver vissuto accompagnato da sensi di stima e di simpatia per la sua umiltà e popolarità. Lo ha sottolineato lo stesso parroco di Sant'Antonio, don Paolo Di Mattia, lui che Mariuccio lo ha visto crescere nella comunità di Torre Bruciata. C'er anche iltecnico del Teramo, Claudio Gabetta, assieme ad alcuni dirigenti della squadra, a portare l'estremo saluto a 'Mbajatella. Oggi, allo stadio, un mazzo di fiori sulla rete della tribuna, da dove seguiva la sua squadra, e un ricordo dello speaker saranno gesti che, doverosamente, richiederanno un vero, caldo e ultimo applauso per Mariuccio.
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