TERAMO – Domani Giustino Varrassi si insedierà ufficialmente alla Asl di Teramo, al vertice della sanità provinciale, probabilmente senza nessun passaggio di consegne con il direttore uscente, Mario Molinari, manager per 5 anni. Il neo direttore generale ha ottemperato stamattina ad alcune formalità all’Università dell’Aquila (è direttore di cattedra) per rendersi libero per l’impegno che dal 1° dicembre lo vedrà protagonista a Teramo per tre anni. Mentre si attende il suo arrivo e si ragiona sulle nomine del direttore sanitario e amministrativo che Varassi dovrà fare si parla anche di quali sono le priorità da affrontare. Lo fa, per primo, il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, presidente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl che indica tra le prime questioni la destinazione dell’Ospedale di Sant’Omero, il problema del personale e i rapporti della Asl con l’Università dell’Aquila (Teramo chiede più equilibrio, ndr). «Non conosco Varrassi – ha dichiarato il sindaco – ma ha un curriculum di prim’ordine. Il Governatore avrà fatto le sue valutazioni individuando la figura più adatta a un incarico così delicato. In qualità di sindaco e di presidente del Comitato ristretto – ha concluso Brucchi – sono a disposizione del nuovo manager». Il primo scoglio per il nuovo amministratore sono le nomine dei direttori, un nodo sul quale anche oggi torna il consigliere regionale e capogruppo di Futuro e Libertà, Berardo Rabbuffo. Il problema di Rabbuffo è evidentemente Angelo Cordone. O meglio, la sua ventilata nomina a direttore sanitario. Nelle dichiarazioni rilasciate ieri a www.emmelle.it Rabbuffo aveva già ammonito i vertici del Pdl sulla scelta di direttore sanitario e amministrativo. Oggi, tanto per ribadire il concetto scrive: «Il primo banco di prova sarà dunque la nomina del direttore sanitario e del direttore amministrativo che, si auspica, siano lo specchio della piena autonomia del nuovo manager e non la rilettura del medesimo copione della politica locale, incentrato sulla logica dell’appartenenza e della gratificazione di qualche delusione personale». Lo scoglio dunque è Angelo Cordone, ex manager della Asl di Pescara, oggi con un incarico al nord da cui, secondo alcuni, sarebbe disposto a tornare per coprire l’incarico a Teramo. Ma è evidente che, nonostante il partito di origine in comune (An), a Rabbuffo l’idea non piace. Mentre, come già dettagliato ieri dal nostro sito gli piace Varrassi: «Su Giustino Varrassi posso sicuramente affermare che è un ottimo medico e uno stimato professore che dovrà sostenere delle grandi responsabilità. Infatti l’ospedale di Teramo, con l’Università e l’Istituto Zooprofilattico, rappresenta l’eccellenza del territorio teramano su cui dover puntare con maggior forza per il futuro». Il capogruppo di Fli spiega anche la sua posizione nei confronti di come la politica gestionale sanitaria debba incidere sulla quotidianità dei cittadini: «Il nuovo manager avrà il delicato compito di far funzionare la Asl nel suo complesso attraverso il miglioramento dei servizi per il malato, come per esempio la riduzione delle liste di attesa, e migliorare il conto economico recuperando sulla mobilità passiva, che si potrà ridurre solo se si darà più spazio alla professionalità puntando sulla qualità per recuperare la fiducia con le persone».