TERAMO – Un pacchetto di proposte anti-crisi è stato portato è stato portato oggi all’attenzione della conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale, dal segretario regionale della Uil, Roberto Campo. "La differenza maggiore tra la recessione 2002-2004 e quella attuale, cominciata nel 2008 – ha dichiarato in Consiglio il sindacalista – è che oggi il tasso di disoccupazione è tornato sopra la media nazionale. Nel 2009, l’Italia ha perso l’1,6% dei post di lavoro l’Abruzzo il 4,6%. Nel triennio 2008-2010, sono venuti a mancare in Abruzzo 33.000 posti di lavoro. Oltre 12.000 lavoratori sono in cassa integrazione". Nell’audizione, Campo ha presentato i risultati del monitoraggio di 54 aziende in crisi già diffusi lo scorso primo dicembre. "Da qualche mese – ha detto -, registriamo i primi segnali positivi di ripresa, soprattutto in parte della grande industria esportatrice. Ciò non ci deve però indurre a superficiali ottimismi perchè ancora non torniamo ai livelli pre-crisi, nè possiamo dimenticare che dal 2000 convivono in Abruzzo ottime prestazioni della grande impresa esportatrice e una situazione economica complessiva di stagnazione, quando non di recessione". Fra le proposte avanzate al Consiglio regionale la Uil ha individuato: l’istituzione immediata di una Tavolo Regionale Anti-Crisi, congiunto tra gli Assessorati alle Attività Produttive e al Lavoro, per porre fine al mancato governo delle
crisi industriali e tenere insieme ammortizzatori sociali, Formazione, politiche attive del lavoro e politica industriale.
Lo sblocco delle risorse nazionali per lo sviluppo ( Fas, Master plan, Zona franca,Infrastrutture), il recupero di un’unitarietà
della programmazione, la fine del conflitto tra ricostruzione e sviluppo, il ripristino dell’aggiuntività delle risorse della
programmazione 2007-2013, la correzione dell’eccessiva frammentazione degli interventi. E oggi in Consiglio regionale è approdata anche un’interrogazione del consigliere del Pd, Claudio Ruffini, intervenuto sui concorsi dell’Arit.Con la delibera di giunta regionale la Regione aveva autorizzato l’Arit ad adottare una nuova dotazione organica per un totale di 47 posti e si autorizzava il piano delle assunzioni per l’anno 2010 per un totale di 15 posti. Nulla si dice sulle coperture 2011 e 2012 previste nello stesso Piano triennale delle assunzioni presso l’Arit. Il Piano triennale, sostiene Ruffini, prevede l’assunzione dei vincitori di due concorsi, uno riservato agli ex co.co.co. per 15 posti, di cui si propone l’assunzione nell’anno 2010, mentre l’altra procedura riguarda un concorso pubblico riservato agli esterni per 24 posti di cui si propone l’assunzione negli anni 2011/2012.“Avevo chiesto perché la giunta regionale aveva dato parere favorevole solo al Piano di assunzioni 2010 senza menzionare le assunzioni previste dal Piano Triennale per gli anni 2011 e 2012 ” chiede Ruffini – con tale decisione l’Arit non ha la possibilità di svolgere le proprie funzioni previste dalla legge istitutiva circa la progettazione, la gestione e il controllo della rete informatica della Regione in quanto il personale assunto per l’anno 2010 avrebbe profili amministrativi, mentre secondo la stessa Legge almeno l’80 per cento dovrebbe essere di profili tecnico previsti nel concorso effettuato per 24 persone di cui si propone l’assunzione negli anni 2011 e 2012”Ruffini riferisce che l’assessore Carpineta ha motivato che la giunta “si è espressa solo sulla pianta organica mentre le assunzioni sarebbero di competenza della gestione dell’ente e quindi realizzabili con atti amministrativi dell’Arit”. Mi chiedo – conclude Ruffini perché la Giunta dà il proprio assenso per assumere solo 15 persone?Perchè sono state tralasciate le altre 24, tutti vincitori tra l’altro di concorso esterno e tutti di profilo tecnico indispensabili alla vita dell’Arit? E’ l’ulteriore dimostrazione che la Carpineta vive nella totale confusione tra quello che delibera negli atti di giunta e quello che poi dichiara. In questa maniera si espone la Regione a ripetuti contenziosi con il personale che viene reclutato con valutazioni sempre diverse tra loro, facendo figli e figliastri. ”