TERAMO – I quattro referendum abrogativi per i quali hanno votato ieri ed oggi gli italiani sono validi. Il quorum necessario è stato infatti centrato. E’ "Sì" come accaduto in tutta l’Italia hanno sbancato su tutti e quattro i quesiti. In provincia di Teramo i risultati sono definitivi per due dei quattro quesiti, Servizi e Tarrifa idrica, che hanno ottenuto oltre il 96% per i "Sì". Per gli altri due referendum, Nucleare e Legittimo impedimento, mancano all’appello soltanto 20 delle 80 sezioni di Teramo capoluogo. Ecco i risultati giunti finora:
Referendum n. 1. Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione;
Provincia di Teramo: SI 134.418 (96,33%) NO 5.118 (3,67%) sez. 370 su 370
Teramo Capoluogo: SI 24.978 (96,27%) NO 968 (3,73%) sez. 80 su 80
Referendum n. 2. Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di normaProvincia di Teramo: SI 135.380 (96,74%) NO 4.556 (3,26%) sez 370 su 370
Teramo Capoluogo: SI 25.178 (96,76%) NO 843 (3,24%) sez.80 su 80
Referendum n. 3. Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme;
Provincia di Teramo: SI 133.999 (95,76%) NO 5.928 (4,24%) sez. 370 su 370
Teramo Capoluogo: SI 24.955 (96,01%) NO 1.037 (3,99%) sez. 80 su 80
Referendum n. 4. Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.
Provincia di Teramo: SI 133.361 (95,62%) NO 6.106 (4,38%) sez. 370 su 370
Teramo Capoluogo: SI 24.832 (95,69%) NO 1.118 (4,31%) sez. 80 su 80
In provincia di Teramo, perfettamente in linea con l’affluenza del Paese, hanno votato il 57,6 % degli aventi diritto, una percentuale che sale nel capoluogo teramano dove la percentuale è stata del 59,8%. Dai dati sull’affluenza registrati a chiusura dei seggi è emerso che in numerosi Comuni si è superato il 60%, come Fano Adriano, Mosciano Sant’Angelo, Tossicia, Torano Nuovo, ma anche Bellante e Atri. Quorum mancato invece a Rocca Santa Maria, Valle Castellana, Bisenti e Canzano. Non è andato invece a votare il Governatore della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi che, intervenuto sui referendum a margine di una cerimonia all’Aquila ha dichiarato: "Non sono andato a votare perchè c’è stata una forte strumentalizzazione da un punto di vista politico di questo referendum". "Ritengo che il referendum sia stato frutto di mistificazioni e le questioni siano state trattate con superficialità. Non sono favorevole al nucleare, però nel momento in cui decidiamo di farne a meno dobbiamo accettare la conseguenza inevitabile che tutto ci costerà di più in termini di bollette energetiche e quindi le nostre imprese saranno meno competitive di quelle francesi". Sulla gestione privata delle risorse idriche, Chiodi ha sottolineato che "lo stesso Bersani in un suo libro ha parlato della necessità della gestione concorrenziale tra pubblico e privato per quanto riguarda le risorse idriche". "A me non piace avallare questi comportamenti di cambio d’opinione a seconda se si sta all’opposizione o in maggioranza – ha concluso -. Se fossimo in un Paese anglosassone questi comportamenti farebbero perdere di credibilità"."La partecipazione al voto degli abruzzesi, dopo una tornata amministrativa impegnativa, è straordinaria e dimostra quanta voglia di cambiamento ci sia in questa regione. E’ la prova di come su temi concreti si possano trovare a lavorare insieme i partiti, le associazioni, la Chiesa. Un bellissimo segnale di democrazia". Lo afferma il segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci. "In Abruzzo questo voto assume un valore ancora più forte, perchè per ossequio verso Berlusconi, che deve dimettersi, Chiodi si era rifiutato di dire no al nucleare in Consiglio regionale. Ora è il momento di festeggiare" dice Paolucci.