TERAMO – «L’aggressione al sindaco è l’ultimo atto di violenza in ordine temporale perpetrato ai danni del primo cittadino, che ha la stessa natura delle azioni vandaliche sul patrimonio pubblico da parte di chi non accetta il confronto democratico». Il Pdl torna ancora sull’episodi che ha coinvolto Brucchi alla Gammarana e lo fa per rispondere al Pd che aveva definito «mera contestazione verbale» quanto accaduto. «A smentire cosa affermano dal centrosinistra ci sono le testimonianze di tanti cittadini che l’altra sera pensavano di assistere a una pacifica riunione con l’Amministrazione – si legge nella nota del Pdl – e si sono ritrovati coinvolti, loro malgrado, in una aggressione nei confronti delle Istituzioni». Secondo il Pdl il Pd si rende complice di questi «atti vergognosi, giustificando e sminuendo azioni di violenza. Bisogna saper applicare i diritti fondamentali della Costituzione per esserne garanti, non basta richiamarli: la Costituzione è vilipesa – aggiunge il Pdl – quando i cittadini non sono liberi di passeggiare per la loro città senza rischiare di essere coinvolti in risse fra fazioni opposte, laddove un sindaco non può incontrare serenamente i cittadini, quando le istituzioni non possono democraticamente decidere senza essere violentemente aggredite».
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