TERAMO – Tornano a crescere, dopo il forte calo registrato nel 2009, le domande di finanziamento da parte delle imprese nonostante resistano ancora difficoltà strutturali in alcuni settori, quali quelli dell’edilizia e del commercio al dettaglio per i quali l’accesso al credito presenta ancora maggiori difficoltà. Questo andamento è stato reso noto da Intrcredit Confidi, il confidi teramano interesettoriale, in un comunicato dove viene illustrata l’attività svolta nel 2010 e le previsioni che lasciano ben sperare per il futuro. Dal bilancio di Inercredit emerge un volume di finanziamenti erogati alle imprese e ai lavoratori autonomi per un valore di quasi 70 milioni di euro, in calo rispetto agli anni precedenti, ma in linea con l’andamento nazionale. Ad una sostanziale tenuta del primo trimestre è seguito un calo parziale del secondo trimestre, fino ad arrivare al minimo nel mese di agosto, per poi cominciare una lenta risalita che ha visto una decisa ripresa nel mese di dicembre. “L’inversione del trend induce alla speranza – dice Gianfranco Mancini, presidente di Intercredit – perché questo può significare che il cammino verso la risalita è cominciato”. La crisi congiunturale che non ha risparmiato l’Abruzzo e le altre regioni del centro Italia,per Mancini, ha condizionato innanzi tutto la richiesta di credito delle aziende impegnate con più urgenza a tamponare le emergenze che ne potevano causare la chiusura. Inoltre il calo dell’erogazione dei finanziamenti ha scontato anche la politica creditizia di molte banche che hanno limitato le concessioni da parte degli istituti di credito, soprattutto alle micro e piccole imprese, tendenza che solo nel secondo semestre dell’anno ha registrato un attenuamento. Un irrigidimento, quello sul credito, che in qualche modo dovrebbe attenuarsi con la riforma regionale sui Confidi.“Proprio in questi giorni – conferma il presidente di Intercredit – la Regione sta definendo i regolamenti attuativi della nuova legge. Ciò dovrebbe produrre lo sblocco dei fondi in favore dei patrimoni e soprattutto le strategie circa l’abbattimento degli interessi passivi in favore dei vari settori di impresa. Per questo stiamo sollecitando gli uffici regionali a fare presto perché tale intervento può costituire un buon incentivo per la ripresa”.
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